Gela. Un Natale triste. Gela ha ben poco per cui festeggiare.
Troppe le preoccupazioni, le questioni irrisolte. Dalla salute al lavoro che non c’è la città rischia di finire in un baratro irreversibile. A meno che non vi sia uno scatto d’orgoglio che superi gli steccati ideologici-politici ed abbia il comune interesse di salvaguardare centinaia di famiglie che rischiano di non poter assicurare il livello di minimo di sopravvivenza ai propri cari.
E il caso degli operai della Nuova X Gamma e dell’Elettroclima snc. Da quattro giorni presidiano le strade di accesso alla fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Ad unirsi alla protesta pacifica anche mogli e figli, che si sono stretti ai loro padri, mariti, nel rivendicare un futuro lavorativo oggi compromesso. Hanno acceso piccoli fuochi per lenire il freddo di queste sere di dicembre. Hanno ricevuto solidarietà ma non baste. Le autorità scrivono alle cariche più alte dello Stato.
Perché Renzi oltre a salvare quattro banche non salva anche questa martoriata città che sta già pagando in termini di morte e malattie un prezzo sin troppo caro? Buon Natale…
