Gela. La presa di posizione di ieri dell’amministratore della “Impianti Srr”, l’ingegnere Giovanna Picone, non ha per nulla convinto il sindacato. I vertici della Cgil chiedono un tavolo urgente, per valutare la metodologia di assunzione dei lavoratori delle cosiddette “cinque terre” (i cantieri di Delia, Butera, Mazzarino, Riesi e Sommatino). “Che si convochi subito un tavolo di confronto che possa garantire e tutelare l’assunzione dei dipendenti dei cantieri delle cinque terre, dalla ditta Tekra alla “Impianti Srr”. Apprendiamo allibiti le dichiarazioni dell’amministratore della “Impianti”, l’ingegnere Giovanna Picone, in merito alle tipologie assunzionali predisposte per il passaggio e ricordiamo fedelmente quanto dichiarato lo scorso dicembre ai sindacati, in merito alla proposta adottata. L’amministratore faceva riferimento – dicono il segretario confederale Rosanna Moncada e quello della Fp-Cgil igiene ambientale Paolo Anzaldi – al ricorso alla somministrazione di lavoro tramite società interinale analogamente a quanto operato in relazione al personale impiegato nella piattaforma di gestione rifiuti di contrada Timpazzo assicurando ai lavoratori il mantenimento di livello di anzianità di servizio. Per la precisione, si parlava di contratti a tempo indeterminato con la società interinale e determinato con la “Impianti”. Contratti peraltro già firmati dai lavoratori dei cantieri di Delia e di Butera”. Il confronto chiesto dalla Cgil dovrà riguardare non solo i lavoratori della raccolta rifiuti ma anche quelli della piattaforma di Timpazzo.
“Si rende necessario un confronto chiaro e trasparente attraverso il quale vengano concertati immediatamente i tempi, le modalità e i contenuti dei bandi ad evidenza pubblica, al fine di garantire tutto questo personale. Ricordiamo all’ingegnere Picone che non si tratta di una gara a chi è più bravo e a chi arriva prima – aggiungono i sindacalisti – bensì si tratta di ben quaratasette lavoratori che per vent’anni hanno assicurato il servizio di raccolta rifiuti e che meritano rispetto e tutele. Ci auguriamo di essere convocati al più presto al fine di definire una volta per tutte un percorso legittimo a garanzia dei livelli occupazionali. Intendiamo peraltro riferirci anche a tutti quei lavoratori assunti a Timpazzo, con le medesime procedure ritenute illegittime dall’ispettorato del lavoro”. Ieri, l’ingegnere Picone ha fatto riferimento ad una sentenza della Corte di Cassazione, che ha appena dichiarato nulle tutte le assunzioni effettuate, senza un bando, da società a partecipazione pubblica.