Gela. “Serve un confronto serio, in maggioranza, per capire chi siamo e dove vogliamo andare”. L’andazzo politico dei pro-Greco preoccupa, non poco, il centrista Salvatore Incardona. Il consigliere comunale dell’Udc è tra le poche garanzie politiche, sulle quali può contare l’avvocato Greco. Da quando ha fatto ingresso in maggioranza, non è mai venuto meno ai patti, nonostante le difficoltà che attraversa il suo stesso partito. “Continuo ad essere leale al patto politico stretto con il sindaco – dice Incardona – anche con il mio appoggio all’assessore Danilo Giordano”. Per il resto, però, certezze non ce ne sono, soprattutto all’indomani della lunga seduta di consiglio comunale di ieri sera. “Anche da esponenti di maggioranza sono arrivate parole pesanti – dice ancora Incardona – secondo me, è necessario che il sindaco porti avanti interlocuzioni approfondite con la maggioranza. Siamo al punto di non ritorno. Dobbiamo capire chi siamo e dove vogliamo andare”. L’allarme rosso per i pro-Greco, ieri sera, è scattato subito. Proprio la proposta di Incardona, per prelevare il punto sul consolidato 2020, è stata bocciata, con la maggioranza che è andata in affanno, già dopo pochi minuti. Si è trovata in netta inferiorità. “Non era una proposta fatta per contare i numeri, come ho sentito dire tra i banchi dell’opposizione – aggiunge – tutto il consiglio comunale, ieri, ha perso l’occasione per dimostrare alla città che oltre le beghe politiche, la priorità va all’interesse della comunità. Ho chiesto di anticipare il voto sul consolidato, per mettere a disposizione dell’amministrazione comunale uno strumento importante, utile anche per le procedure di assunzione di un nuovo dirigente, visto che si parla tanto delle carenze di organico. Spero che il voto possa arrivare nella prossima seduta, ma quello che è accaduto ieri è comunque preoccupante”.
Incardona, oltre a guardare con attenzione in casa della maggioranza, non può che attendere qualche segnale anche dalla dirigenza regionale dell’Udc. L’incontro in programma, necessario anche per definire una sua futura collocazione, è slittato più volte. Il consigliere ha rotto i rapporti con la segreteria provinciale, che ha deciso di azzerare l’intera struttura del partito, anche in città. Se non dovesse trovare le giuste rassicurazioni sul progetto Udc, potrebbe decidere di guardarsi intorno, anche se pare difficile vederlo fuori dalla maggioranza.