Gela. Davanti al gup del tribunale, Roberto Riggio, si tornerà il prossimo aprile. E’ sostanzialmente slittato l’inizio vero e proprio dell’udienza preliminare, legata all’inchiesta su presunti furti e irregolarità in ospedale. E’ stata riscontrata l’esigenza di rinnovare delle notifiche. Sono trentasei i coinvolti, tra dipendenti di una ditta esterna (che si occupava delle cucine del nosocomio), operatori sanitari e medici. Nell’arco di due mesi, i carabinieri accertarono almeno cinquecento episodi sospetti. La zona delle cucine e della mensa, dove si sarebbero concentrate le condotte ritenute illecite, fu monitorata anche con sistemi video, per ricostruire quanto accadeva. Sarebbero state portate via derrate alimentari e pasti, oltre ad ulteriore refurtiva. Alcuni dei coinvolti furono immortalati mentre uscivano con in mano sacchi, al cui interno pare ci fossero alimenti e non solo. Venivano caricati anche sulle automobili.
Le irregolarità, per i pm della procura e i carabinieri, avrebbero riguardato pure il consumo dei pasti nella mensa e il mancato rispetto di misure igienico-sanitarie, da parte degli operatori delle cucine. Asp ha preannunciato l’intenzione di costituirsi parte civile, con l’avvocato Patrizia Comandatore. Ad aprile, i legali degli imputati valuteranno anche l’opzione di riti alternativi.