Partiti e liste civiche, tutti vergini? Rocco Giudice, “esistono solo per i voti”

 
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Gela. I partiti, oramai, fanno la loro comparsa sulla scena politica solo a ridosso delle elezioni? Sembra pensarla così il consigliere comunale del Pd Rocco Giudice, da tempo decisamente critico verso la linea amministrativa portata avanti dal sindaco Angelo Fasulo.

“Il Pd non dialoga più con nessuno neanche con i cittadini”. “Perché il Pd primo partito della città, in grado di eleggere sindaco, deputati regionali e nazionali oltre a tanti consiglieri comunali non ha più un segretario cittadino? – chiede proprio Giudice – è una figura abolita dallo statuto del partito? L’ultimo segretario cittadino, Carlo Romano, ha portato avanti per un paio di anni in modo costante un lavoro interno ed esterno fatto di riunioni, di tentativi di avere un’unica linea condivisa dal partito, dal gruppo consiliare, dal sindaco e dalla giunta. Se da un paio di anni non vi è più una riunione di tutti gli iscritti e non si avverte l’esigenza di parlare dei drammi che attraversa la città, perche gli elettori dovrebbero oggi e solo oggi percepire come credibili i politici che hanno fatto il bello ed il cattivo tempo nella nostra città?”.

I flop della giunta Fasulo. Una dura presa di posizione che non risparmia i tanti temi rimasti insoluti. “Caltaqua e l’acqua che manca o in alternativa è gialla. Il progetto del polo serricolo agro fotovoltaico in attesa di una risposta ed intanto le istituzioni continuano a dare credito attraverso il tempo concesso fregandosene dei proprietari dei terreni e delle imprese ormai quasi tutte fallite – scrive il consigliere – il protocollo siglato al ministero dello sviluppo economico prevede il finanziamento di opere compensative e sarebbe il caso di capire a cosa si dà priorità. Il rapporto con le partecipate del comune. Gli appalti pubblici ad iniziare da quelli banditi dal settore servizi sociali e istruzione fino al settore igiene ambientale dato che è il comune delle proroghe. Non sono i dirigenti a non trovare tempo e neppure i funzionari, vi è un preciso indirizzo politico amministrativo per nulla condivisibile. Il tema politico di oggi non può essere affrontato pensando che la responsabilità è dei partiti e quindi facendo la lista civica si diventa nuovi e vergini”. Insomma, Giudice boccia su tutta la linea i partiti solo delle elezioni, con in testa il suo Pd, e invita al dialogo con tutti, comprese le nuove liste civiche.

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