Gela. Non si possono perdere i fondi del Pnrr, da investire nelle due nuove strutture sanitarie che la Regione sembra aver previsto in città. Il segretario cittadino del Pd, Guido Siragusa, cerca di prendere le distanze dalle polemiche, che nelle scorse ore sono state alimentate, anche sui canali social, rispetto al documento di programmazione rilasciato dal governo regionale. “La questione vera – dice Siragusa – non è capire se la tabella che è stata diffusa, per le strutture da realizzare, sia quella ufficiale o meno. Visto che il governo regionale, per il tramite dei fondi del Pnrr, ha intenzione di investire su nuove strutture sanitarie, in città, allora non bisogna perdere tempo. Non ci sono alibi. L’amministrazione comunale individui subito le strutture, che potrebbero essere destinate ad un nuovo poliambulatorio. Noi, pensiamo che l’immobile che ospita gli uffici dell’urbanistica possa essere adatto, così da trasferire i servizi comunali in centro storico. Ci sono anche immobili, adibiti a scuole, e che potrebbero rispettare le caratteristiche richieste. Non voglio fare polemica, anche perché potrei chiedere come mai, per un anno, non si è fatto nulla. Bisogna attivarsi, per non perdere quest’occasione”. Potenzialmente, tra le nuove strutture sanitarie, da finanziare con i fondi del Pnrr, in città sembra esserci spazio per quella del nuovo ospedale. Si tratta, però, di un progetto assai più complesso e certamente con esigenze finanziarie superiori. “Non possiamo perdere tempo con le difese d’ufficio o con le accuse d’ufficio, verso la Regione – aggiunge il segretario dem – serve attivarsi, anche se come al solito il governo regionale cala tutto dall’alto, senza concertare con i territori”. Il treno dei fondi del Pnrr ha iniziato il tragitto, mentre in municipio si discute molto del possibile addio di almeno due dirigenti, che ridurrebbe in maniera consistente la dotazione della macchina burocratica.
“Questa vicenda dei dirigenti – aggiunge Siragusa – è veramente molto grave. Mi pare ci sia un forte malcontento, proprio dei dirigenti. Non vorrei che qualcuno non abbia ancora capito quale sia il suo ruolo, soprattutto politico. Se i due dirigenti decideranno effettivamente di lasciare gli incarichi, si andrà verso una crisi irreversibile. Peraltro, abbiamo solo quattro dirigenti, vincitori di concorso, e uno va verso la pensione. Spero, non si pensi che qualche assessore possa andare a fare il dirigente. Pensare solo a comitati di salute pubblica, per fustigare i dirigenti, non serve a nulla. Bisogna seguire altre vie, anzitutto quella dei concorsi, dei quali non si sa più nulla”.