Gela. “Volerete per sempre…”. Il saluto commosso dopo la tragedia aerea. Una chiesa Madre colma in ogni posto ha reso l’ultimo saluto al medico Giuseppe Alabiso e al giovane figlio Emanuele, morti dopo uno schianto aereo a largo delle Eolie. “Siete la gioia della nostra famiglia – ha detto una delle sorelle del medico – sono sicura che anche in cielo porterete scompiglio come facevate già in terra. Adesso, potete volare senza limiti”. Nel corso della cerimonia funebre, officiata dal vescovo Rosario Gisana, il piccolo figlio Davide ha voluto salutare papà Peppe. “Mi spiegavi che sono io il comandante della casa, non ti preoccupare, diventerò un medico migliore di te anche se sai che il mio sogno è di essere un calciatore della Juventus. Ti vogliamo bene”.
“Grazie, Svizzero!”. Le bare di Peppe Alabiso e del figlio Emanuele sono state avvolte da sciarpe del Gela Calcio e da maglie da gioco sia della società calcistica locale, in passato presieduta da lui e dal padre, sia della Juventus. Commosso il saluto di alcuni dei più stretti amici del giovane Emanuele che tutti conoscevano come ultrà del Gela Calcio. “Con la tua gioia riuscivi ad aggregare amici di ogni tipo. Eri umile e ti ricorderemo per sempre. Grazie, Svizzero!”. A pochi passi dalle due bare, c’erano i familiari del medico e di Emanuele Alabiso. Stretti in un dolore composto hanno accompagnato fino alla fine il percorso delle bare precedute da una gigantografia che immortalava Peppe e il figlio. Rose bianche sono state deposte sulle bare dai piccoli compagni di scuola del figlio Davide, alunno della Luigi Capuana. Due ali di folla hanno atteso l’uscita dei feretri dalla cattedrale.