Gela. I sindacalisti e i lavoratori della Fillea-Cgil provinciale esprimono tutta la loro solidarietà alla famiglia del quarantottenne Francesco Gallo, ieri vittima di un incidente mortale, in uno stabilimento della provincia di Venezia. L’edile lavorava per una ditta esterna ed è deceduto per le conseguenze di una caduta, da un’impalcatura. “Proprio convocando il nostro direttivo abbiamo fatto emergere le problematiche occupazionali che perseverano nel nostro territorio, le difficoltà che i lavoratori trovano nel trovare occupazione e poi nel mantenere il posto. Sono costretti a spostarsi da un territorio ad un altro, pur di dare serenità alle famiglie. Soprattutto, abbiamo fatto emergere il bisogno di un lavoro in sicurezza, cioè non a rischio di infortunio mortale”, spiega il segretario provinciale della Fillea, Francesco Cosca. Per il sindacalista, “la sicurezza sui luoghi di lavoro deve essere la vera priorità”.
“Lavorare in sicurezza è per noi importante e solo attraverso una sana e tranquilla programmazione del lavoro si possono evitare infortuni mortali. Non basta scrivere nel testo unico sulla sicurezza che l’impresa deve adottare tutti i dispositivi di sicurezza, se poi si lavora senza regole e senza alcuna rigorosa vigilanza. La Fillea-Cgil è vicina ai familiari del lavoratore Francesco Gallo e a gran voce farà sentire il dolore che una famiglia, non può e non deve provare. In più occasioni – aggiunge Cosca – abbiamo chiesto agli organi competenti più attenzione, più vigilanza nelle fasi di lavorazione. Dobbiamo sempre più sostenere la cultura del lavoro e la sicurezza deve avere priorità. La sicurezza non è mai troppa. Il nostro vaccino è la prevenzione”. L’operaio gelese, ieri, è morto dopo la caduta e per lui non c’è stato nulla da fare.