Termodinamico a Roccazzelle, centrale mai realizzata: “Autorizzazione fino al 2027”

 
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Gela. C’è ancora l’interesse alla realizzazione di una centrale solare termodinamica, prevista a Roccazzelle. Le prime carte vennero trasmesse alla Regione, ormai dieci anni fa. Il gruppo “Reflex solar power”, tre anni dopo, ottenne il relativo decreto, che avrebbe consentito di avviare i lavori. Da allora, però, non ci furono passi in avanti. A Palermo, il dipartimento ambiente dell’assessorato territorio e ambiente, ha però preso atto di documentazione integrativa presentata dalla società, che in sostanza attesta l’interesse di proseguire con il progetto, per una centrale da 12 Mwe. Con la firma dell’assessore regionale Salvatore Cordaro, è stata disposta una proroga, di cinque anni, del provvedimento Via. I responsabili della società hanno indicato una serie di ragioni, tecniche e non solo, che avrebbero fatto slittare l’avvio vero e proprio della fase operativa del progetto. Tra queste, l’approvazione del nuovo piano regolatore generale, oltre al blocco causato dalla pandemia da Covid. L’area di Roccazzelle fu scelta perché è tra quelle che più interessano aziende del settore, intenzionate ad avviare la produzione di energia, da fonti come il termodinamico. Le condizioni di irraggiamento solare, infatti, vengono considerate assolutamente idonee ad alimentare, anche centrali di notevoli dimensioni. Il progetto, però, non è mai decollato, così come accaduto ad altri investimenti sul solare, in città, che ad oggi non hanno mai trovato veri riscontri. In base al provvedimento rilasciato dal dipartimento ambiente, la Via continuerà ad essere valida per i prossimi cinque anni, fino al marzo del 2027.

I lavori, tra vari slittamenti e richieste inoltrate dalla società, sarebbero dovuti partire entro il 2019, in base anche all’autorizzazione unica. Gli uffici regionali hanno dato un’ulteriore chance. Sul finire dello scorso anno, il Tar Palermo si è pronunciato su un ricorso, presentato proprio dalla società, che contestava una delle “clausole” delle autorizzazioni rilasciate dalla Regione. La società dovrebbe assicurare opere di pubblica utilità al Comune, in misura pari al 3 per cento dell’energia annualmente prodotta. Gli imprenditori della Reflex Solar Power hanno appunto considerato illegittima questa disposizione e per questa ragione si sono rivolti alla giustizia amministrativa. I giudici del Tar, però, hanno respinto il ricorso e, tra le altre cose, nelle motivazioni si sono chiesti se l’azienda avesse ancora interesse a realizzare l’investimento a Roccazzelle.

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