Gela. Non sottoscriveranno contratti a tempo determinato oppure con agenzie di lavoro interinale. Gli operai del servizio rifiuti, impegnati nel cantiere di Gela, hanno condiviso una lettera aperta e chiedono che venga riconosciuta la loro “dignità”. Quanto accaduto con gli operai di Butera e Delia, che hanno aderito ai contratti con la in house “Impianti Srr”, non lo considerano “un precedente” valido. “Diciamo no ad eventuali contratti a tempo determinato proposti dalla “Impianti Srr” e a contratti con agenzie di lavoro interinale e di somministrazione – scrivono – non sono legali e non corrispondono al Contratto collettivo nazionale di lavoro e in forma. Non sono a norma di legge. Pertanto, vogliamo al nostro fianco i sindacati, ai quali abbiamo dato delega per rappresentarci e per assisterci, sul piano dei diritti, garantendo la stabilità occupazionale e il rispetto delle norme. Il fatto che dieci lavoratori, a Butera, abbiano invece già firmato la proposta del presidente Srr Filippo Balbo, non costituisce un precedente. Non ci sono stati né la collaborazione né l’accordo con le organizzazioni sindacali. Se firmassimo la proposta contrattuale della dirigenza della “Impianti Srr” perderemmo i diritti maturati negli anni e riconosciuti dai Contratti collettivi nazionali di lavoro”. Ancora una volta, i lavoratori contestano le scelte del presidente della Srr4, Filippo Balbo. “Riteniamo che l’atteggiamento del presidente della Srr4 rappresenti un sopruso intollerabile nei confronti del settore igiene ambientale, oltretutto in questo momento difficile, causato dalla situazione economica italiana, anche a seguito dell’emergenza Covid. I decreti legge varati dal governo prevedono la garanzia della stabilità occupazionale. Terremo duro, fino a quando gli accertamenti tecnici per tutte le procedure di appalto e di affidamento, in corso in questi giorni, non saranno completati e resi pubblici, con trasparenza e piena legittimità”, si legge ancora nella lettera.
Prendono le distanze dalle recenti dichiarazioni, rilasciate dal presidente Balbo. “Feriscono la dignità di noi lavoratori, che per anni abbiamo assicurato un servizio essenziale. Metterci davanti ad un aut aut, sostenendo che in questo momento storico sia facile trovare altro personale che ha bisogno di lavorare, rappresenta un’offesa per chi lavora onestamente ed innesca una anacronistica guerra dei poveri. Ricordiamo a tutti, politici e istituzioni, che il potere non è andare contro una classe povera togliendo quel poco di dignità – scrivono ancora i lavoratori del cantiere di Gela attualmente alle dipendenze di Tekra – ma significa aiutare in un momento così delicato i più deboli, dando serenità e tranquillità di vita, facendo in modo di dare il buon esempio, a difesa della dignità umana”. Gli operai che lavorano in città concludono ripetendo che non firmeranno “contratti offensivi proposti dalla Impianti Srr” e non accetteranno le stesse condizioni definite per il servizio, a Butera e Delia.