Gela. Tre rapine, risalenti a diversi anni fa, messe a segno nell’arco di pochi mesi. Per gli inquirenti, due giovani avrebbero agito in tutti i “colpi” ricostruiti. Michael Costarelli e Alessio Bartoli ne rispondono davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore. I magistrati hanno disposto l’utilizzabilità del contenuto di alcune intercettazioni, che gli inquirenti effettuarono, in un altro procedimento, per una rapina in una farmacia di Macchitella (anche in questo caso furono coinvolti i due imputati). Le richieste dei pm della procura arriveranno a giugno. L’istruttoria dibattimentale va verso la chiusura. Vennero presi di mira un market, rapinato per due volte, e una stazione di servizio, entrambi nella zona di Caposoprano. Durante l’azione alla stazione di servizio, un addetto fu ferito ad una gamba, per un colpo di pistola esploso da uno dei rapinatori. In base a quanto valutato dagli inquirenti, Bartoli avrebbe preso parte a tutte le rapine mentre Costarelli avrebbe partecipato solo ad una delle incursioni, nel market.
Entrambi hanno sempre escluso di essere coinvolti. Anche le difese, sostenute dagli avvocati Davide Limoncello e Filippo Spina, respingono la ricostruzione degli investigatori e si sono opposte all’utilizzabilità delle intercettazioni, ritenendole non attinenti al procedimento.