Gela. “La soluzione migliore, a garanzia dei pazienti”. Per il manager Asp Alessandro Caltagirone, il trasferimento dei pazienti Covid, dalla terapia intensiva del “Vittorio Emanuele” a quella del “Sant’Elia”, non rappresenta un arretramento, nella scala dei valori, a danno della struttura cittadina. “Ad avere motivato la decisione dell’Asp di Caltanissetta di concentrare tutte le attività di terapia intensiva Covid all’interno del presidio “Sant’Elia” è stata la volontà di assicurare ai pazienti colpiti dal Covid il percorso di assistenza migliore. Per fronteggiare una situazione resa complessa dal numero di operatori medici e non medici che in questi giorni sono risultati positivi nell’area di terapia intensiva del “Vittorio Emanuele” – dice il manager – abbiamo deciso di ottimizzare al meglio le risorse disponibili, focalizzando tutti gli sforzi in un unico presidio con l’attivazione del modulo di venti posti letto di terapia intensiva Covid, presente a Caltanissetta”.
Caltagirone si rivolge anche al sindaco Lucio Greco. “Ringrazio il sindaco Greco per l’attenzione mostrata in queste ore e ribadisco che dietro questa decisione non c’è alcuna volontà di limitare le potenzialità della terapia intensiva di Gela che è, e resta, un presidio fondamentale. Nelle situazioni di emergenza è necessario porre in essere anche azioni che possono apparire sfavorevoli, ma che nella sostanza rappresentano spesso alternative valide per superare il momento più acuto della crisi. Questa decisione ci consentirà di garantire un impiego efficace ed efficiente del personale fino al rientro degli operatori risultati positivi al Sars CoV-2”, conclude il direttore generale Asp.
Che fine ha fatto il finanziamento che Raffineria di Gela voleva donare per la realizzazione di un nuovo reparto di Terapia Intensiva?
La mancanza di programmazione da parte di Asp e regione fanno di GELA un poliambulatorio fallimento totale su tutti i fronti