Gela. “La città non può essere umiliata e mortificata, anche rispetto a bisogni essenziali”. Il presidente della commissione consiliare sanità, Rosario Trainito, attende anche che il sindaco si faccia sentire, dopo la decisione assunta da Asp, che ha disposto il trasferimento dei ricoverati della terapia intensiva Covid, a seguito del focolaio che ha toccato medici e infermieri della struttura dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. I pazienti sono stati dirottati al “Sant’Elia” di Caltanissetta. “Spero che il sindaco faccia sentire la sua voce”, aggiunge Trainito.
“Manifesto la mia totale contrarietà alla decisione assunta dall’Asp. Si è scelto di trasferire i pazienti al “Sant’Elia” di Caltanissetta e tra questi ci sono anche intubati. Una decisione, formalizzata per il contagio Covid che ha colpito il personale locale di terapia intensiva. La città non può essere trattata come un sobborgo irrilevante. Merita maggiore attenzione – dice ancora il consigliere – e un insieme di misure che garantiscano e tutelino l’intera popolazione, visto l’alto numero di abitanti e la complessità della sua condizione, sociale e sanitaria”. Tranito e gli altri componenti della commissione, nel corso di questi due anni di pandemia, più volte hanno chiesto maggiore attenzione per le istanze della sanità cittadina, sostenendo la necessità di un rafforzamento dei servizi.
Li trasferiscono perché così possono “agire” più liberamente dato che qui i parenti delle vittime stanno capendo la situazione. Chi ha orecchi per udire oda.