Consiglio infuocato, “ci buttiamo!”: c’è la polizia per fermare gli ex Tekra e l’aula dice sì all’acqua pubblica

 
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Gela. Al centro della riunione di consiglio comunale, almeno sulla carta, doveva esserci il tentativo di passare dalla gestione privata del servizio idrico a quella pubblica.

Alcuni ex Tekra hanno minacciato di gettarsi nel vuoto. La discussione, peraltro già assai accesa, è stata subito fermata. I ventotto lavoratori ex Tekra e gli undici operatori del servizio di trasporto disabili sono, da settimane, in agitazione. Gli ex Tekra non sono stati assunti nonostante le clausole del contratto sottoscritto tra azienda ed ente comunale; gli undici operatori del servizio di trasporto disabili non sanno più a che “santo” votarsi. Quindi, protesta ancora in atto e aula ferma. All’inizio della riunione, erano stati i consiglieri Salvatore Gallo e Sandra Bennici a solevare diverse perplessità rispetto alla effettiva possibilità di passare, così come indicata nella delibera della giunta, alla gestione pubblica del servizio idrico. Poche risorse a disposizione, una legge regionale impugnata e tante incognite, almeno stando ai due consiglieri. La protesta degli ex Tekra e degli operatori del servizio di trasporto disabili è diventata, però, sempre più tesa con alcuni operai della raccolta rifiuti che si sono spostati su uno dei cornicioni di Palazzo di Città, minacciando di gettarsi nel vuoto. L’intervento degli agenti di polizia e dei vigili del fuoco insieme a personale della protezione civile ha consentito di far calmare gli animi. Denunciano nuove assunzioni, circa quindici, da parte di tekra mentre per loro non ci sarebbe spazio. Lo hanno nuovamente fatto in aula insieme al sidnacalista della Fit Cisl Vincenzo Averna. Il sindaco Domenico Messinese ha confermato che, a gennaio, con la scandenza del contratto firmato da Tekra si dovrebbe provvedere ad una nuova gara d’appalto per i successivi sei mesi, in attesa di poter affidare l’appalto in maniera più stabile con gara ordinaria. 

Sì all’acqua pubblica.
Alla fine, il consiglio comunale ha detto sì alla proposta di passaggio ad un sistema pubblico di gestione del servizio idrico. I consiglieri, nonostante i dubbi sollevati, hanno accolto favorevolmente la proposta. Allo stesso tempo, è stato approvato un atto d’indirizzo che chiede alla giunta di verificare se, effettivamente, esistano tutte le condizoni per la gestione pubblica del servizio idrico. Gran parte del gruppo di centro sinistra si è però opposto all’immediata esecutività della stessa delibera. Il gruppo politico di Un’Altra Gela, ad inizio discussione, ha esposto in aula, attraverso il capogruppo Vincenzo Cascino, un documento di sostegno alla gestione pubblica del servizio idrico. 

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