Gela. Davanti al gip, Roberto Riggio, ha chiesto scusa per quanto accaduto sabato sera, quando ha aggredito l’esercente Alfonso Falauto, titolare di una tabaccheria, nel cuore di corso Vittorio Emanuele. Il ventisettenne Fabrizio D’Aleo ha ammesso le proprie responsabilità. Pare che abbia raccontato di essere entrato nell’attività commerciale, per i soldi. “Ero disperato, perché non avevo soldi e non trovo un lavoro”, ha detto al gip. Il titolare della tabaccheria si è opposto ed è stato aggredito, riportando ferite. Il ventisettenne, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, tenutosi in carcere, a Balate, dove è detenuto, ha poi spiegato di essersi allontanato, perché impaurito. Dopo qualche ora, ha detto di essersi consegnato spontaneamente agli agenti di polizia, che lo hanno arrestato. D’Aleo ha diversi precedenti penali alle spalle, anche per rapina, ed era già sottoposto alla sorveglianza speciale. Sabato sera, ha agito nonostante la presenza di tanti avventori, in centro. Davanti al gip, ha voluto rispondere alle domande. Il pm Mario Calabrese ha chiesto la conferma della custodia cautelare in carcere, considerando molto grave quanto accaduto. Il giovane è difeso dagli avvocati Carmelo Tuccio e Cristina Alfieri.
Dalla difesa, è arrivata la richiesta di revoca della detenzione in carcere, con la sottoposizione agli arresti domiciliari. A D’Aleo, inoltre, viene contestato il furto di uno scooter, che pare abbia portato via, sempre in quelle stesse ore. L’aggressione all’esercente ha generato la reazione delle associazioni datoriali, che hanno chiesto più sicurezza, in centro storico.
Dategli subito 10 anni e vediamo se la prossima volta non ci pensa 2 volte prima di fare quel gesto . Tra l’altro se uno è senza lavoro e ne soldi come fa a permettersi 2 avvocati di quel calibro? Ai posteri l’ardua sentenza !!!