Gela. Le accuse gli vennero mosse, dopo quanto raccontato dalla sorella e dal marito. Per un uomo, si aprì il processo, che però si è concluso con un’assoluzione. Gli addebiti erano gravi, anche rispetto ad atteggiamenti che avrebbe avuto con il nipote, ancora minorenne. Secondo quanto raccontato dai due familiari, lo avrebbero notato, in casa, insieme al minore, durante la visione di film porno. Secondo questa versione dei fatti, anche loro avrebbero dovuto patire atteggiamenti violenti e maltrattamenti, durante un periodo di convivenza con l’imputato, che era stato ospitato nella loro abitazione. Racconti che però nel corso del dibattimento non hanno trovato riscontri. L’uomo, imputato, è stato assolto, come chiesto dal suo legale di fiducia, l’avvocato Nicoletta Cauchi. La difesa, anche durante la discussione finale, ha sottolineato le tante incongruenze delle testimonianze rese dai familiari. Il pubblico ministero Pamela Cellura, nel corso della requisitoria, ha chiesto la condanna, considerando provate le accuse. L’uomo era già stato coinvolto in un’altra indagine, per maltrattamenti ai figli, ancora molto piccoli.
Il giudice Miriam D’Amore, con il dispositivo, ha deciso per l’assoluzione. Lo stesso imputato ha negato i fatti che gli venivano addebitati. Sarebbero stati raccontati, anche in base a quanto emerso dalla difesa, solo per i dissidi che erano maturati con i familiari, che mal sopportavano la convivenza nella stessa abitazione.