Gela. Quattro anni fa, in una delle palazzine popolari di piazza Aldo Moro, a Scavone, due gruppi familiari si affrontarono, a quanto pare al culmine di dissidi. Spuntarono lame e spranghe. Sei nei rispondono a giudizio. E’ stato aperto il dibattimento, davanti al giudice Eva Nicastro. Uno dei coinvolti, quarantaseienne all’epoca dei fatti, venne raggiunto da coltellate e fu trasferito d’urgenza all’ospedale “Vittorio Emanuele”. Finì in prognosi riservata, anche se successivamente le sue condizioni migliorarono. Due giovani, che si trovavano agli arresti domiciliari, lasciarono le loro abitazioni per dare man forte ad altri familiari. Devono rispondere anche della violazione della misura. L’uomo che riportò le ferite più gravi, a causa delle coltellate, è a sua volta imputato, perché avrebbe affrontato i rivali con una spranga. Ci sono state costituzioni di parte civile, proprio per le lesioni.
In aula, verranno sentiti i primi testimoni. Furono i poliziotti del commissariato a ricostruire l’intera dinamica dei fatti. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Salvo Macrì e Vittorio Giardino.