Gela. “Il partito cittadino supporta l’assessore Nadia Gnoffo. Per noi, ha lavorato bene, in giunta, e continua a farlo”. Il coordinatore locale di Forza Italia, Vincenzo Pepe, prende subito le distanze dai giudizi politici, che ieri sono arrivati dal capogruppo all’assise civica, Luigi Di Dio. Il consigliere comunale ha tracciato una situazione interna al partito tutt’altro che pacificata. Non riconosce il ruolo dell’assessore Gnoffo e avrebbe preferito che la rappresentanza in giunta venisse individuata, con un vero confronto interno. Per Di Dio, così non è stato. “Sono questioni che si dovrebbero affrontare con il partito – dice Pepe – le decisioni vengono assunte nel direttivo. Rispetto gli accordi che furono presi in campagna elettorale, ma ripeto se ne deve discutere all’interno del partito. L’assessore è designato dal partito. Se c’erano accordi pre-elettorali, li valuteremo, quando sarà possibile riunirsi”. Pepe fa capire, senza troppi giri di parole, di stare dalla parte dell’assessore Gnoffo e di riconoscersi nella linea politica del parlamentare regionale Michele Mancuso. Di Dio, pur senza citarlo direttamente, nella sua disamina, decisamente critica, ha comunque messo in discussione il “metodo Mancuso”. “La segreteria cittadina dovrebbe essere più autonoma”, ha detto. Negli scorsi giorni, Pepe aveva cercato di stemperare gli animi, ma dopo quanto dichiarato da Di Dio è ancora più netto.
“La linea del partito cittadino deve essere seguita da tutti – aggiunge – il capogruppo ha un suo ruolo e deve cercare di far lavorare bene la rappresentanza del partito all’assise civica. Se qualcuno si vuole defilare, lo faccia dopo la riunione, che verrà convocata quando sarà disponibile anche il nostro parlamentare regionale. Chi non è d’accordo può andare via”. Per Pepe, non ci sono altre strade percorribili. Si può stare con il partito, quindi riconoscendo il ruolo in giunta dell’assessore Gnoffo, coinvolgendola anche nelle dinamiche consiliari; oppure, si può decidere di guardarsi intorno, sostanzialmente lasciando il partito. I forzisti, con l’emergenza sanitaria in atto, si trovano ad affrontare forse una delle fasi politicamente più difficili e anche il ruolo del parlamentare Ars Michele Mancuso potrebbe rivelarsi, strategicamente dirimente.