Gela. Arresto convalidato dal giudice Ersilia Guzzetta ma l’attivista Turi Vaccaro può lasciare il carcere di Balate. Vaccaro rivendica l’azione e cita i filosofi. Per lui, è stato disposto solo il divieto di dimora nella provincia di Caltanissetta. Vaccaro, arrestato nelle scorse ore dopo essersi arrampicato su una delle parabole del sistema militare di comunicazione Muos, all’interno della riserva orientata Sughereta di Niscemi, ha reso dichiarazioni davanti al giudice. Ha rivendicato l’azione anche a nome del Movimento spade e aratri. Vaccaro, difeso dall’avvocato Giusy Ialazzo che ha chiesto la revoca della detenzione in carcere e la sostituzione con una misura meno afflittiva, ha ammesso i fatti sostenendo di aver voluto danneggiare un sistema militare di morte. L’attivista si è seduto sul pavimento dell’aula di tribunale che ospitava il giudizio per direttissima. Sono stati gli agenti del commissariato di polizia di Niscemi a bloccarlo dopo l’azione scattata all’interno della base militare statunitense di contrada Ulmo. Ha citato filosofi e pacifisti mentre descriveva l’azione, davanti al giudice e ai pm Elisa Calanducci e Sonia Tramontana. Per diverse ore è rimasto in cima ad una delle maxi parabole del sistema Muos. Un gruppo di attivisti No Muos, intanto, aveva organizzato un sit in spontaneo davanti palazzo di giustizia, proprio a sostegno di Vaccaro.