Gela. “Le accompagnava al mattino e le andava a riprendere intorno alle 14”.
I clienti le caricavano sulla 117. I carabinieri per diversi giorni seguirono gi spostamenti del calatino Giacomo Polizzi. Davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Manuela Matta, l’uomo deve rispondere di favoreggiamento della prostituzione. Sarebbe stato lui, infatti, ad accompagnare alcune giovani ragazze romene che si prostituivano lungo la statale 117 bis a ridosso di Gela. “Le lasciava all’altezza di una delle rotonde stradali che immette lungo il bivio per Niscemi – ha spiegato uno dei carabinieri sentiti in aula – a cadenza di circa mezz’ora, le auto dei clienti si fermavano per caricare le ragazze. I rapporti sessuali venivano consumati nei pressi di un casolare diroccato”. Il militare, rispondendo alle domande poste dal pubblico ministero Elisa Calanducci e dal difensore dell’imputato, l’avvocato Giuseppe Rabito, ha comunque confermato che una delle ragazze conviveva con lo stesso Polizzi. “Gli appostamenti vennero effettuati per diversi giorni e la scena era sempre uguale – ha detto ancora il carabiniere – accompagnava le ragazze e le andava a riprendere. Quando lo fermammo, trovammo a sua disposizione del denaro”. Il testimone, comunque, ha ribadito che, in alcune occasioni, almeno due ragazze sarebbero arrivate sulla statale 117 bis a bordo di un’altra automobile non condotta dall’imputato. La difesa, inoltre, ha mostrato al teste fotografie delle ragazze per cercare di collegare il loro volto a quello delle giovani che si prostituivano sulla 117. Altri testimoni verranno sentiti all’udienza già fissata per il 3 marzo prossimo.