Gela. Il servizio di Risonanza magnetica è stato sospeso. La decisione di Luciano Fiorella, direttore del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” sarebbe legata a problemi strutturali.
Si sono verificati cedimenti di alcuni pannelli del controsoffitto interno ai locali che ospitano i macchinari. L’indice accusatorio sarebbe puntato contro le infiltrazioni d’acqua riscontrate dai tecnici dell’ospedale di via palazzi.
La scorsa settimana, il direttore Fiorella, con una nota interna, aveva comunicato il paventato blocco delle attività, avvenuto in sordina. Lo stesso manager avrebbe ammesso la presenza delle infiltrazioni d’acqua anche nei locali che ospitano la Risonanza magnetica. il crollo dei pannelli del controsoffitto, invece, è avvenuto nell’unico ufficio attiguo alla stanza di radiologia.
Da alcuni giorni gli altri locali sono interessati da lavori di ristrutturazione.
Non si esclude che gli interventi possano interessare anche la messa in sicurezza della Risonaza magnetica. Intanto, sul mancato avvio dell’Unità intensiva neonatale (Utin) dopo l’acquisto dei macchinari e la decisione del governo regionale di garantire il servizio in città, per completare l’offerta sanitaria anche a sud del territorio nisseno, il deputato regionale, Pino Federico, ha presentato un’interrogazione all’Ars chiedendo “quali urgenti iniziative il governo regionale intende assumere affinché venga al più presto attivata l’Utin del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele e se non ritengano opportuno verificare le cause di tali gravi ritardi nell’apertura del servizio, individuando le eventuali responsabilità”.
Il management dell’Azienda sanitaria provinciale aveva acquistato le apparecchiature per avviare l’Unità intensiva neonatale cinque anni fa. Dopo un impegno spesa di due milioni di euro, le stesse, sono finite nel dimenticatoio.