Gela. Chiedono di sapere quale potrà essere il destino della zona, nella quale hanno deciso di vivere. Per i rappresentanti del comitato “Tenutella”, il silenzio delle istituzioni e degli uffici preposti è sempre più preoccupante. Il comitato si è formato all’indomani della chiusura forzata del ponte, che è praticamente l’unica via di collegamento in quella zona. Dopo i primi rilievi, la scorsa estate, venne emessa l’ordinanza, che ha di fatto chiuso il ponte, in attesa di verifiche. I rappresentanti del comitato, presieduto da Angelo Lo Bartolo, hanno iniziato a raccogliere atti e dati tecnici. Ritengono che la soluzione di abbattete le quattro campate centrali non sia quella da seguire. Dal genio civile è arrivata questa conclusione, che però i residenti contestano, spiegando che non è supportata da riscontri né da sopralluoghi. La demolizione, di fatto, priverebbe Tenutela dell’unica struttura viaria di collegamento, isolando il territorio e creando ulteriori disagi. Non sono certi i tempi di ripristino.
Il comitato ha scritto al prefetto, agli uffici della Regione, ai Comuni di Gela e Butera e al Genio civile di Caltanissetta. I residenti non trascurano neanche possibili responsabilità delle amministrazioni comunali. “Appare utile ricordare che la comunità promotrice della contestazione, fortemente interessata alla migliore soluzione della questione, attualmente vive in uno stato di grande ansia e di profondo avvilimento, non già per sua colpa – si legge nell’ultima nota diramata dal comitato – ma esclusivamente per la deficienza di una pubblica amministrazione locale, assolutamente sbadata se non inadeguata ad assolvere tutte le funzioni affidatele istituzionalmente, addirittura ora irreperibile o non disponibile neppure ad assumersi le responsabilità di tale dissennata condotta durata oltre cinquant’anni”. I residenti puntano ad essere coinvolti nelle decisioni da assumere e attendono che si dia riscontro alle indicazioni tecniche, che hanno avanzato.