Gela. Sindaci non se ne sono visti, nonostante i sindacati avessero chiesto anche la loro presenza. I confederali di Cgil, Cisl e Uil e i segretari di categoria, questa mattina, hanno ribadito la necessità di avere atti in mano, ad iniziare dai contratti che i vertici di “Impianti Srr” ed Srr4 intendono applicare per inquadrare i lavoratori del servizio rifiuti, almeno nei Comuni dove a breve dovrebbero partire le attività (a Niscemi e le “cinque terre”). La richiesta è stata avanzata dai confederali Rosanna Moncada, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro e dai segretari di categoria, Paolo Anzaldi, Mario Stagno e Filippo Manuella. Le organizzazioni sindacali, che hanno chiesto l’incontro, cercheranno di fare il punto della situazione, ma solo dopo aver acquisito gli atti richiesti. Sulla carta, in base ad un iniziale cronoprogramma più volte slittato, i lavoratori avrebbero già dovuto scegliere il tipo di inquadramento. Le ipotesi sono sostanzialmente due, un contratto a tempo indeterminato con un’agenzia interinale oppure quello a tempo determinato con la “Impianti Srr”, che ha ottenuto il servizio in tutti i Comuni dell’ambito. Le organizzazioni sindacali, senza distinzioni di sorta, sono invece per un’assunzione a tempo indeterminato, ma senza passare da soluzioni a termine o precarie. La forma giuridica della “Impianti Srr”, società in house a controllo pubblico, non consente un passaggio di cantiere da Tekra, con l’eventuale clausola sociale, che permetta di assorbire tutti i lavoratori a tempo indeterminato. All’incontro hanno partecipato l’amministratore della “Impianti”, l’ingegnere Giovanna Picone, e il presidente della Srr4, Filippo Balbo. C’era solo un assessore, in rappresentanza del Comune di Mazzarino.
Intese non ce ne sono e le parti si sono riservate la possibilità di un nuovo incontro. I Comuni delle “cinque terre” (Butera, Delia, Sommatino, Mazzarino e Riesi) e quello di Niscemi, intanto, hanno seguito la soluzione già assunta da tempo dall’amministrazione comunale di Gela, con una proroga a Tekra. Nel loro caso, fino al 31 gennaio. L’amministrazione comunale gelese, che si è defilata dal servizio in house, ha invece disposto una proroga fino a marzo.