Gela. Doppio tavolo sul tema bonifiche lungo l’asse Gela-Roma. Syndial assorbirà undici operatori di raffineria. Così, mentre i segretari provinciali di Filctem, Femca e Uiltec hanno incontrato, ieri, i vertici di Syndial, il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano hanno fatto il punto della situazione al Ministero dell’ambiente. I manager di Syndial, azienda del gruppo Eni impegnata proprio nel settore bonifiche, hanno confermato la volontà di assorbire almeno undici lavoratori da raffineria, destinati ad occuparsi solo degli interventi di bonifica. Il passaggio dovrebbe avvenire entro dicembre. Davanti ai segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania, è arrivata la conferma d’interventi sia rispetto alla barriera idraulica dell’area Eni sia tra i pozzi di emungimento Enimed. Syndial, però attende ancora il via libera definitivo per l’avvio dei cantieri nell’area ex Isaf. “Non hanno ancora ricevuto le autorizzazioni definitive – spiega il segretario provinciale della Uiltec Maurizio Castania al termine del vertice – attendiamo però l’incontro di giovedì alla regione per capire quali saranno i tempi”. L’avvio dei cantieri nell’ex area Isaf dovrebbe consentire l’utilizzo di almeno ottanta operai dell’indotto mentre gli altri interventi, legati soprattutto alla riconversione a green refinery dello stabilimento di contrada Piana del Signore, dovrebbero partire a regime nella seconda metà del 2016.
“Bonifiche da allargare alla Piana”. A Roma, invece, l’amministrazione comunale ha ufficialmente chiesto di allargare il perimetro degli interventi di bonifica agli 80 pozzi e ai 60 chilometri di oleodotti presenti lungo la piana di Gela. “L’allargamento – ha detto il sindaco Domenico Messinese – non deve servire come ulteriore gagliardetto da appendere nelle pareti di una città in cui Sin è sinonimo di morti premature e malformazioni neonatali”. E’ stato chiesto l’intervento degli esperti dell’Istituto superiore della sanità e del Ministero del’ambiente, invece, per quanto riguarda il dossier legato agli effetti sulla salute causati dalla presenza industriale. “Il tavolo tecnico ha finalmente dato inizio al processo per chiudere i procedimenti di bonifica aperti da sin troppo tempo, ci sono sinergie tra istituzioni che faranno fronte comune nelle conferenze di servizio che da domani si riuniranno periodicamente – ha spiegato l’assessore Siciliano – d’ora in poi, non sarà più ammessa l’assenza della regione siciliana che dovrà essere presente con tutti i suoi funzionari esecutivi, per non avere più ulteriori rinvii su un tema su cui l’amministrazione si batterà instancabilmente”. Messinese e Siciliano, tra le altre richieste, hanno preteso la rimozione del relitto della nave “New Rose”, arenatasi anni addietro lungo la costa locale, descritta come una vera e propria bomba ecologica.