Gela. Per i trentotto operai di “Sudelettra”, azienda per anni impegnata nell’indotto elettrostrumentale della raffineria Eni, si prospetta una soluzione diversa dal licenziamento. I rappresentanti della società lucana, dopo le richieste sindacali, hanno inoltrato istanza per attivare gli incontri necessari e arrivare alla cassa integrazione straordinaria per area di crisi complessa, uno strumento previsto anche per il sito produttivo locale. C’è la volontà di mantenere i livelli occupazionali, almeno per la forza lavoro impegnata a livello locale. L’azienda è rimasta priva di commesse e attende l’esito delle gare d’appalto per i lavori in raffineria ma anche nei cantieri del progetto “Argo-Cassiopea”. Al momento, non ci sono altre possibilità di collocare gli operai. Una soluzione analoga, dopo un tavolo condotto con i rappresentanti sindacali di Fiom (Orazio Gauci) e Fim (Alessio Pistritto), era stata definita per coprire i lavoratori, almeno fino a conclusione del 2021.
Anche per i mesi successivi, però, pare possibile arrivare, in breve tempo, ad un’intesa sulla cassa integrazione. I referenti della società hanno inoltrato la richiesta e ora anche i sindacati attendono una convocazione dall’ufficio territoriale e dal ministero. Il rischio del licenziamento pare essere scongiurato, in attesa della formalizzazione dell’accordo.