Gela. “Una vera sconfitta politica” dell’amministrazione comunale. Il leghista Emanuele Alabiso riprende le parole pronunciate dal sindaco Lucio Greco, prima del ritiro dell’atto su Ghelas, ma le rivede decisamente. Se Greco ha spiegato che il ritiro dell’atto non è da intendersi come una “sconfitta politica della maggioranza”, per il consigliere salviniano lo è, eccome. “La più scadente amministrazione che questa città abbia mai avuto – spiega il coordinatore cittadino della Lega – il sindaco, su Ghelas, ha detto in consiglio che il ritiro dell’atto non è una sconfitta politica, invece lo è”. Per Alabiso, è una “sconfitta su tutti i fronti”.
“Sia amministrativamente, perchè si presenta un atto che poi viene ritirato perché, a loro dire, ha delle incongruità – aggiunge – ma anche politicamente perché ha di nuovo evidenziato la crisi della maggioranza. In prima convocazione, c’erano dieci consiglieri, sei di opposizione e quattro di maggioranza. Praticamente, la sua maggioranza non si è presentata a votare l’atto. Perché? Ce lo spieghino. Mentre in seconda convocazione, sapendo del ritiro dell’atto, si è presentato qualche consigliere in più, ma ne mancavano ugualmente parecchi”. Dai banchi della Lega, si guarda all’amministrazione comunale e alla maggioranza, solo come fonti di una crisi politica costante. “Non è bastata la farsa della crisi, con la conferma degli stessi assessori, per calmare gli animi – conclude – lo avevamo denunciato subito, al primo atto utile hanno dimostrato che non è cambiato nulla. Sono insieme solo e sempre per lo stesso interesse, la spartizione delle poltrone. Vogliamo capire come intendano risolvere il nodo Ghelas e quando finirà il sindaco di pagare cambiali politiche, in bianco”.
