Gela. Sembrava oramai del tutto compromesso invece il rapporto contrattuale tra l’amministrazione comunale e la società emiliana Politecnica dovrebbe proseguire. Contrasti sui calcoli delle tariffe. L’azienda si occupa di gestire l’intero iter delle pratiche di sanatoria edilizia. Migliaia di pratiche finite nel corso degli anni sui tavoli del municipio. L’appalto venne assegnato oramai tre anni fa ma, soprattutto nelle scorse settimane, sembrava destinato ad essere fermato. Al centro del tira e molla tra i funzionari di Palazzo di Città e quelli della Politecnica c’era l’ammontare delle tariffe da riconoscere al gruppo per le pratiche lavorate e definite. In ballo, ci sono diversi milioni di euro. “Il rapporto contrattuale con Politecnica proseguirà – dice l’assessore all’urbanistica Francesco Salinitro – l’azienda ha accettato i nostri conteggi rispetto alle tariffe da applicare. All’inizio, c’era una differenza di calcolo che non ci permetteva di proseguire il rapporto”. A questo punto, quindi, gli esperti della Politecanica dovrebbero riprendere le attività di verifica delle pratiche di sanatoria edilizia ancora da completare. “Invieremo una nota all’Autorità anticorruzione regionale – dice ancora Salinitro – per capire se la proroga del servizio violi norme in materia. Intanto, credo proprio che il sevizio riprenderà con gli operatori della Politecnica”. In estate, proprio Salinitro decise di sospendere il rapporto con la Politecnica mentre i funzionari del municipio cercavano di fare chiarezza intorno alle tariffe da riconoscere al gruppo emiliano.
7 milioni di euro già incassati da Palzzo di Città. In base a recenti dati forniti da Politecnica, su undicimila pratiche arrivate tra le mani degli operatori, quattromila sono state “concessionate”: ovvero, hanno ottenuto il via libera con tanto d’immobili sanati. Per 3.600 pratiche, invece, è stato determinato l’ammontare degli oneri che i proprietari dovranno versare. Sono 3.400, invece, le pratiche destinate a non concludersi con esito favorevole. In questi ultimi casi, infatti, i proprietari hanno scelto di non integrare la documentazione o, comunque, di non pagare gli oneri richiesti. In base ai calcoli effettuati dai tecnici della Politecnica, nelle casse di Palazzo di Città sono arrivati almeno 7 milioni di euro. Somme derivanti dai pagamenti effettuati dai proprietari degli immobili abusivi, adesso intenzionati a mettersi in regola. Per la Politecnica, invece, gli incassi superano il milione di euro in base alle tariffe definite nell’originario contratto d’appalto sottoposto, nel corso del tempo, ad alcune varianti.