Gela. E’ stato scarcerato un operaio quarantaquattrenne. Il giudice Roberto Riggio ha accolto l’incidente di esecuzione, proposto dal difensore, l’avvocato Davide Ancona. Lo scorso luglio, era stato condannato a due anni di reclusione, perché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia. Avrebbe aggredito l’ex moglie, anche in presenza dei figli. Pare che l’operaio non sapesse del procedimento e della relativa condanna, che intanto è diventata definitiva. La procura ha ottenuto l’ordine di esecuzione e ad inizio dicembre l’operaio, senza precedenti penali alle spalle, è stato trasferito in carcere. La contestazione che gli veniva mossa è stata ritenuta ostativa ad ogni eventuale sospensione. La difesa ha avanzato l’incidente di esecuzione, ritenendo che non andasse disposto il carcere, mancandone i presupposti. Il legale ha fatto riferimento a recenti pronunce della Corte Costituzionale.
Il reato per il quale è stato condannato l’imputato, all’epoca dei fatti, non era indicato come ostativo alla sospensione dell’ordine di esecuzione. La disciplina in materia è stata rivista, solo in un periodo successivo, ad accadimenti risalenti a sei anni fa. Anche per questa ragione, il legale dell’operaio ha sostenuto che l’esecuzione della condanna andava sospesa e così è stato. Il giudice ha concluso per la scarcerazione, in attesa di una misura alternativa, che comunque consenta di fargli scontare la pena.