Caso Eni, giovedì vertice alla Regione: ecco il piano-royalties, dal 2005 versati al Comune 68 milioni di euro

 
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Gela. Nuova tappa della vertenza Eni. Il tavolo convocato a Palazzo d’Orleans. Mentre i lavoratori dell’indotto, sempre più in difficoltà, raccolgono le firme per una mobilitazione verso Roma, le parti della trattativa si vedranno giovedì a Palermo. La convocazione è stata diramata nelle scorse ore dai funzionari della Regione. Così, al tavolo sul protocollo d’intesa di un anno fa, ci saranno il presidente Rosario Crocetta, le sigle sindacali di categoria e confederali, l’amministrazione comunale, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, i manager delle società Eni, Confindustria, Legacoop e tutte le altre parti della trattativa. Si fa il bis, insomma, rispetto ad un analogo confronto andato in scena negli scorsi mesi sempre fra i tavoli di Palazzo d’Orleans. Se gli investimenti e i cantieri previsti dal protocollo non partiranno a breve, la situazione diverrà ancor più difficile. Nelle scorse ore, i segretari provinciali di Filctem, Femca e Uiltec non hanno nascosto, a conclusione di un attivo unitario nazionale tenutosi a Roma, di poter andare incontro allo sciopero anche nel diretto di Eni. “Il protocollo deve concretizzarsi al più presto – aggiunge il segretario provinciale dell’Ugl chimici Andrea Alario – senza cantieri, sarà impossibile cercare di contrastare il dramma occupazionale dell’indotto”. L’incontro palermitano appena convocato seguirà di soli due giorni il vertice ministeriale sul tema delle bonifiche delle aree industriali in città.

Siragusa detta le linee guida sulle royalties. Il caso Eni, però, ha risvolti che sono soprattutto politici. Così, all’emergenza occupazionale si aggiunge l’altra faccia della medaglia, ovvero gli introiti assicurati alle casse comunali dalle royalties estrattive versate da Enimed. Il consigliere comunale del Polo Civico Guido Siragusa ha appena inoltrato una missiva a tutti i suoi colleghi dell’area di centro sinistra. Oggetto della lettera aperta le “linee guida per la redazione del piano di utilizzo dei proventi delle royalties”. Insomma, ritorna un tema che, anche durante la precedente sindacatura, non ha mancato di creare frizioni. Siragusa, in sostanza, invita tutti i colleghi del gruppo di centro sinistra a “far prevale  quelle  ragioni  che ci hanno visto insieme durante l’ultima  campagna elettorale nella  difesa dei  valori comuni,  a dispetto di  quelle  che ci  stanno separando”. Il consigliere del Polo Civico, impegnato a trovare una linea univoca di utilizzo delle risorse finanziarie versate dal gruppo Eni nelle casse del municipio, ha elaborato un dettagliato atto d’indirizzo, sottoponendolo proprio agli altri consiglieri della sua stessa area politica. Al centro di tutta l’impalcatura, la redazione annuale di un preciso “piano finanziario di utilizzo delle royalties”. “Il piano di utilizzo delle royalties cosi come definito dal tavolo tecnico – si legge nella proposta – deve essere  annualmente adottato dalla giunta ed  approvato dal consiglio comunale, deve    essere parte integrante  della relazione   di previsione programmatica  al bilancio  di previsione e descrive percentualmente la destinazione dei proventi  incassati  in sede di bilancio”. Per Siragusa, infatti, “il Comune non ha mai destinato tali somme agli scopi previsti dalla legge bensì le ha spalmate nel bilancio dell’ente senza dare al cittadino un riscontro tangibile”. Stando ai calcoli contenuti nella proposta d’atto d’indirizzo, dal 2005 Palazzo di Città avrebbe incassato da Eni, solo a titolo di royalties estrattive, una cifra non inferiore a quasi 68 milioni di euro. Inoltre, tenendo ferma l’attuale tendenza del mercato del greggio a livello internazionale, nel quinquennio 2015-2020, stando al contenuto dell’atto d’indirizzo, il Comune potrebbe incassare da Eni una cifra non inferiore ai 70 milioni di euro. Per Siragusa, il piano finanziario dovrà avere precise direttrici nell’utilizzo delle somme incassate. Interventi per  il sostegno  alle imprese e alle cooperative comunque non inferiore al 20%; interventi di efficentamento energetico non superiori al 5%; interventi per fondi di micro credito a favore delle piccole e medie imprese non superiori al 10%; interventi  di detassazione fiscale  unicamente al sostegno  delle  famiglie più numerose in relazione all’Isee non inferiore al 10%; interventi per bonifiche e riqualificazioni ambientali  entro il perimetro urbano non inferiori al 20%. “Il piano finanziario per l’utilizzo delle royalties – si legge ancora nella proposta – non potrà prevedere una percentuale superiore al 20% e non inferiore al 15% di quanto introitato dall’ente per interventi di copertura della spesa corrente e comunque  solo per  prestazioni di servizi  del settore socio–assistenziale”. A definire le linee d’intervento annuali, oltre ovviamente al consigli comunale, dovrebbe essere un tavolo tecnico formato dal sindaco o da un assessore delegato, dal dirigente al bilancio e da quattro consiglieri comunali. La proposta è pronta, prima di arrivare sul tavolo dell’amministrazione a cinquestelle, però, dovrà superare il vaglio di tutto il centro sinistra. 

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