Controlli in una parrucchieria, manomesso il contatore dell’energia: condannato il titolare

 
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Gela. La pubblica accusa chiedeva di condannarlo a due anni di reclusione, alla fine il giudice Matta ha deciso per otto mesi. La manomissioni al contatore. A processo, è finito il titolare di una parrucchieria, accusato di furto d’energia elettrica. Gli accertamenti vennero effettuati dagli operatori del gruppo Enel. All’interno del sistema per l’erogazione dell’energia vennero riscontrate diverse manomissioni. In sostanza, l’energia elettrica effettivamente consumata nell’attività commerciale era superiore di almeno il venticinque percento rispetto a quella registrata dai contatori. Secondo i magistrati della procura, sarebbe stato proprio il parrucchiere ad avallare l’intervento sul contatore di modo da poter pagare meno in bolletta, consumando però molto di più. Un sistema scoperto dopo le verifiche dei tecnici. La difesa dell’imputato, però, ha messo in discussione la presenza di un effettivo collegamento tra il titolare della parrucchieria e le manomissioni. Quell’intervento al contatore, infatti, sarebbe stato frutto solo dell’azione di un tecnico. Inoltre, stando alla difesa, l’imputato, in quel periodo, avrebbe ricoperto il ruolo di semplice dipendente e non quello di titolare dell’intera attività. Una ricostruzione, però, che ha convinto in parte il magistrato che ha ugualmente optato per la condanna. 

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