Gela. “Un disastro” su tutta la linea. I dirigenti locali dem, al gran completo, questa mattina, in centro storico e all’aperto, per evitare assembramenti eccessivi, hanno fatto il “bilancio” di fine anno dell’amministrazione comunale. Ormai distanti dal progetto del sindaco Lucio Greco, ne hanno approfittato per rilanciare quelli che considerano i peccati capitali di un’amministrazione comunale, ritenuta in evidente difficoltà. “La maggioranza non esiste più e su Ghelas la sconfitta politica è di dimensioni gigantesche”, dice il segretario provinciale Peppe Di Cristina. Alla conferenza stampa hanno preso parte il segretario cittadino Guido Siragusa, il deputato Ars Giuseppe Arancio, i consiglieri comunali Gaetano Orlando e Alessandra Ascia, i giovani democratici e i componenti della segreteria. “Quella del sindaco è solo propaganda, fine a sé stessa – ha spiegato Siragusa – la sanità è un disastro. Ci sono reparti chiusi, medici che vengono trasferiti, un pronto soccorso con pochi operatori e servizi tagliati e che non vengono riattivati. Tutto questo, mentre l’amministrazione comunale tace e anzi si dice vicina al governo regionale che sta dismettendo la nostra sanità cittadina. Sui rifiuti non è cambiato nulla. C’era Tekra ed è rimasta Tekra. Cosa voglia fare l’amministrazione comunale è impossibile da capire. Prima, il sindaco ha sostenuto la soluzione in house, che ora invece non vuole in nessun modo. La città è sporca ma la Tari è tra le più alte d’Italia. Qualcosa, evidentemente, non sta funzionando”. I dem hanno parlato mentre in aula consiliare, anche se “virtuale” per via delle misure anti-contagio, si consumava il capitolo Ghelas, altro punto di forte critica nella disamina fornita dal Pd locale. “Non mi interessa parlare dell’amministratore della municipalizzata né avanzare critiche – aggiunge Siragusa – gli errori veri e pesanti sono del sindaco. E’ Greco che ha voluto questo amministratore. Anche su Ghelas, da tre anni assistiamo solo ad un balletto di promesse. Risanamento non se ne vede. Doveva diventare una centrale unica di progettazione e non c’è traccia. Era stata proposta per un servizio rifiuti in house, insieme ad Eni, e la stessa Eni ha smentito tutto dopo pochi minuti dall’annuncio del sindaco. Ha ottenuto la gestione delle strisce blu e dei parcheggi ed è stato un fallimento. Costi che hanno superato i ricavi e il parcheggio Caposoprano, ancora letteralmente distrutto. E’ inutile annunciare finanziamenti per l’efficientamento energetico, quando invece mancano le basi strutturali. Il risanamento dei debiti di Ghelas? A pagare, però, è sempre Pantalone. Non c’è stato nessun risanamento, nonostante consulenti ed esperti vari. E’ assurdo che venga ritirato un atto, come il contratto Ghelas, perché ci sono errori. Le schede le invia Ghelas. Il sindaco ha ritirato l’atto perché sapeva di non avere i numeri per farlo approvare”. Per i dem, si tratta di un’amministrazione comunale, che pur senza numeri in aula consiliare, è però “chiusa ad ogni forma di dialogo, anche per avanzare proposte che il partito locale ha”.
Una linea condivisa dal gruppo cittadino del Pd. “Se fossi il direttore sanitario del “Vittorio Emanuele” – spiega Di Cristina – farei partire la richiesta, indirizzata all’assessore regionale Ruggero Razza, di chiudere l’ospedale. La struttura è ai minimi termini e va avanti solo grazie al grande lavoro dei medici e di tutto il personale. Vorrei capire chi si sta occupando dei problemi della città. Chi sta parlando del futuro di Timpazzo? Chi sta parlando di questione morale? Chi si occupa dei tagli continui alla sanità locale? Chi sta valutando la continua desertificazione sociale ed economica del territorio? Sono questi i temi veri che toccano i cittadini e che sono volutamente sottaciuti. Per quanto ci riguarda, non ci saranno passi indietro”. I dem, anche a fine anno, confermano che la visione politica del partito locale è completamente distante da quella dell’amministrazione Greco e come più volte sottolineato dai dirigenti locali, il partito sta lavorando per un’alternativa politica stabile al modello Greco.