Gela. Il servizio di trasporto urbano rischia il blocco. Dal 2010 sono stati “tagliati” 300 chilometri di collegamento, a discapito delle zone periferiche. I Incassi quasi azzerati. 28 dipendenti dell’Ast locale, tra autisti e amministrativi, senza risorse economiche e con sei mezzi fatiscenti a disposizione potrebbero rimanere fermi al palo. A denunciare lo stato di inadeguatezza del servizio reso in città dalla “Azienda siciliana trasporti” è la Cgil, con Ignazio Giudice, segretario della Camera del lavoro di via Pitagora, e Giuseppe Lombardo, segretario provinciale Filt. Nell’evidenziare la mancanza di un autoparco, gli esponenti sindacali sollecitano al sindaco Domenico Messinese un incontro urgente alla presenza di Giovanni Vaiola (direttore Ast) indispensabile a ottenere il potenziamento del parco mezzi, l’aumento delle linee per la copertura dell’intero perimetro urbano, e l’attivazione di tabelle orarie delle corse effettuate in pensiline decorose. Ad aggravare la situazione, il calo dei proventi relativi alla vendita dei biglietti di accesso ai mezzi urbani. In meno di dieci anni è stata calcolata una perdita di circa 3 milioni di euro, “a causa della mancanza dei controlli e di un servizio adeguato – ribadisce Ignazio Giudice – Basterebbero piccoli accorgimenti per cambiare il volto al trasporto urbano”. “La vendita dei biglietti delle singole corse consente all’Ast di introitare circa cento euro ogni venti giorni – ammette Vincenzo Laudonio, rappresentante sindacale della Filt – Nel 2006 la società incassava a Gela circa 340 mila euro annui, grazie soprattutto alla migliore dotazione di pullman e ad una oculata gestione aziendale”.
Tante tratte tagliate. Tra le aree urbane prive di servizio, figura anche contrada Marchitello, sede dei due palazzetti dello sport, l’area che ospita il museo archeologico e l’Acropoli, il lungomare Federico II di Svevia. “Sono state cancellate molte corse, soprattutto nei siti di interesse sportivo e turistico della città – denuncia Giuseppe Lombardo – quasi a volere penalizzare ulteriormente l’efficacia del trasporto urbano”. Non si è fatta attendere la replica della giunta. “Le accuse sono rivolte all’Ast, non all’amministrazione comunale – smorza i toni Pietro Lorefice, assessore ai Trasporti – Il trasporto pubblico locale è sotto la lente d’ingrandimento dell’amministrazione da mesi. Questa situazione critica è legata all’Ast che dispone di un parco mezzi è inadeguato. Abbiamo avuto tre riunioni anche con il direttore Giovanni Vaiola. In questi incontri è stato possibile ottenere un impegno a portare più mezzi. Sappiamo che basta un problema meccanico a bloccare anche una linea. La scorsa settimana si è ripetuto il problema a causa di un incidente occorso ad un pullman. Dal canto loro, la Regione, aveva paventato l’azzeramento del trasferimento di fondi all’Ast demandando i Comuni. Il servizio costa circa 800 mila euro. Per quanto riguarda la programmazione – conclude Lorefice – ho chiesto i tabulati alla direzione regionale dell’Ast alla quale abbiamo contestato e elevato decine di multe per il mancato servizio reso. Noi applichiamo alla lettera il contratto. Stiamo valutando l’eventualità di scindere il contratto ormai in scadenza. Ma sappiamo di non avere un’alternativa”.