Gela. Il traffico di droga c’è stato, ma gli imputati non si mossero per conto dell’associazione mafiosa. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Roberto Riggio (a latere Marica Marino ed Eva Nicastro), questa mattina ha disposto la condanna per i coinvolti nell’inchiesta “Cleandro”, una delle costole della maxi indagine “Extra fines”, concentrata sul nuovo capo del gruppo Rinzivillo, il sessantenne Salvatore Rinzivillo, attualmente detenuto sotto regime di 41 bis. Proprio Rinzivillo, secondo gli inquirenti, avrebbe organizzato la nuova via della droga, che pare passasse anche da contatti in Germania. Il collegio penale, dopo le richieste avanzate dal pm della Dda di Caltanissetta Nadia Caruso, ha pronunciato decisioni, di entità comunque inferiore rispetto alle conclusioni dell’accusa. Quattordici anni di reclusione sono stati imposti a Vincenzo Spiteri e Francesco Doddo. Solo per quest’ultimo (difeso dagli avvocati Angelo Cafà e Fabrizio Formica) non era contestata l’appartenenza all’associazione mafiosa e i legali sono tornati a ribadire la sua estraneità ai fatti e a qualsiasi rapporto con il boss Rinzivillo. Tredici anni e dieci mesi di reclusione, invece, sono stati disposti per Giuseppe Cassaro. Tredici anni e quattro mesi, infine, per il gelese Riccardo Ferracane e per Gabriele Spiteri. Gli agrigentini Giuseppe Cassaro, Vincenzo Spiteri e Gabriele Spiteri, avrebbero avuto contatti diretti in Germania, dove avevano anche vissuto. Il referente, in città, invece, sarebbe stato proprio Ferracane, mentre per Doddo i pm dell’antimafia nissena hanno individuato un ruolo da finanziatore. L’affare della droga fu monitorato anche a Roma, dove Rinzivillo viveva. Il Gico della guardia di finanza e la squadra mobile avviarono indagini. Tutte contestazioni che le difese hanno respinto. Il collegio penale, oltre all’assoluzione per l’accusa di mafia, ha escluso, per tutti gli imputati, l’aggravante del traffico di droga tra più Stati. La recidiva, invece, è stata riconosciuta a Doddo e Vincenzo Spiteri.
Il pm Caruso, al termine di una lunga requisitoria, aveva chiesto la condanna a ventuno anni di reclusione per Cassaro, a venti per i fratelli Spiteri e Ferracane e a quindici per Doddo. In un altro filone processuale, scattato dalla stessa inchiesta, il boss Salvatore Rinzivillo, in appello, è stato condannato a venti anni di reclusione. Condanne anche a quelli che vengono considerati i suoi veri supporti logistici, l’ingegnere Ivano Martorana e Paolo Rosa, a loro volta residenti in Germania. Con il deposito delle motivazioni, probabilmente le difese si rivolgeranno ai giudici di appello. Gli imputati sono rappresentati dai legali Flavio Sinatra, Giuseppe Rapisarda e Walter Tesauro.