Gela. Assolto per la lieve entità del fatto. Il giudice Manuela Matta ha pronunciato il proprio verdetto nei confronti del quarantottenne Francesco Gravagna.
“Cercava un lavoro”. Era stato arrestato dopo aver violato la misura della sorveglianza speciale. Venne trovato fuori dalla sua abitazione prima dell’orario fissato. Il legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello, però, ha sottolineato come i fatti fossero da ricollegare alla ricerca di un lavoro. Gravagna si allontanò prima del consentito dall’abitazione per non perdere l’opportunità di essere assunto in un bar della città. “Le condizioni economiche assolutamente disagiate – ha spiegato in aula il legale – lo hanno spinto ad uscire di casa prima del consentito proprio per non perdere un’occasione d’assunzione”. Per il difensore, quindi, si sarebbe concretizzato lo stato di necessità. Il pm, comunque, ha chiesto la condanna ad un anno e tre mesi di reclusione. Il giudice Matta, invece, ha deciso per l’assoluzione.