Gela. Probabilmente, partirà a gennaio l’udienza preliminare legata all’inchiesta “Camaleonte”, coordinata dai pm della Dda di Caltanissetta. Dopo una prima astensione del gup, anche il secondo giudice individuato, il magistrato Santi Bologna, ha a sua volta avanzato la stessa richiesta. Deve astenersi perché si è già pronunciato sui fatti dell’inchiesta, in precedenti fasi. A questo punto, si tornerà in aula a gennaio, in attesa dell’individuazione del gup che dovrà trattare il procedimento, che riguarda gli imprenditori del gruppo Luca. Sono in udienza preliminare, Salvatore Luca, Rocco Luca, Francesco Luca, Francesco Gallo, Concetta Lo Nigro, Emanuela Lo Nigro, Maria Assunta Luca. Secondo i pm della Dda di Caltanissetta, ci sarebbero stati interessi della criminalità organizzata, anche rispetto alle attività degli imprenditori. Tutti gli imputati, in fase di indagine, hanno respinto le pesanti contestazioni. Davanti al gup, si trovano inoltre i funzionari di polizia Giovanni Giudice (difeso dall’avvocato Giacomo Ventura) e Giovanni Arrogante. Sono ritenuti responsabili di aver favorito, proprio i Luca.
I pm della Dda, dopo la chiusura delle indagini, hanno formulato una richiesta di rinvio a giudizio, che dovrà essere valutata dal giudice dell’udienza preliminare, al quale verrà assegnato il procedimento. Gli imputati sono difesi dai legali Carlo Taormina, Antonio Gagliano, Filippo Spina, Carmelo Peluso, Luigi Latino, Fabio Fargetta, Michele Ambra, Emilio Arrogante, Marina Giudice e Alessandro Diddi. Allo stato, si è solo proceduto ad affidare l’incarico ad un tecnico, per trasferire su un nuovo supporto il contenuto di intercettazioni, effettuate nell’inchiesta “Cobra”.