Impianto per il biojet Eni, partita Via al ministero: anche potenziamento Btu

 
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Le aree della raffineria individuate per il sistema biojet

Gela. L’intera documentazione tecnica è stata trasmessa al Ministero della transizione ecologica. E’ partita, ad inizio dicembre, la fase di analisi del progetto che prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di biojet, nel sistema della green refinery di contrada Piana del Signore. Eni ha inoltrato tutti gli elaborati, per la valutazione di impatto ambientale. L’azienda, come aveva ufficialmente comunicato lo scorso ottobre, ha individuato il sito locale per portare avanti la produzione di carburanti di nuova generazione, destinati all’aviazione. Al ministero sono stati trasmessi, tra gli altri, sia il progetto definitivo che lo studio di impatto ambientale. Spetterà ai tecnici romani valutare tutti gli elaborati, predisposti dall’azienda. Oltre all’impianto per i carburanti biojet, la multinazionale, per il sito riconvertito di Piana del Signore, prevede anche interventi di potenziamento dell’impianto Btu, uno di quelli principali nella nuova fase di produzione green. Nel progetto, infatti, è ricompreso il potenziamento della sezione degumming dell’impianto. Il sistema per il carburante biojet è individuato nell’isola 8 di raffineria. Sarà una produzione che si affiancherà a quella dei carburanti verdi, che sono il target prioritario nel sistema della fabbrica riconvertita. “Gli interventi di modifica-ottimizzazione previsti all’interno del progetto Biojet sono relativi sia agli impianti di processo che alle sezioni di stoccaggio, interconnecting e movimentazione prodotti. Le modifiche sugli impianti di processo riguardano una nuova configurazione dell’Unità 308 (isomerizzazione) della BioRaffineria di Gela. Tale assetto permetterà la produzione di HVO Jet-fuel in aggiunta , in modo modulare in funzione alle richieste di mercato, all’attuale produzione di HVO Diesel e HVO Naptha. Relativamente alle altre sezioni di processo – si legge nella relazione al progetto definitivo – i principali interventi consistono nell’adeguamento del sistema utilities esistente, nella realizzazione di tutte le opere di interconnecting fra le sezioni di raffinazione esistenti e la nuova sezione Biojet, che verrà installata presso l’isola 8, oltre a quelle necessarie a trasferire i prodotti dalla nuova Unità ai serbatoi di stoccaggio”. Il potenziamento del Btu, invece, consentirà, in base ai progetti dell’azienda, di realizzare “una quarta linea di degommazione acida che verrà utilizzata per garantire una migliore affidabilità operativa, e sarà di uguale potenzialità alle preesistenti linee. Decade il vincolo sul limite di lavorabilità di cariche di seconda e terza generazione che l’unità Btu potrà lavorare anche al 100 per cento della sua potenzialità”, così riporta ancora la relazione. Entro il 2023, Eni vuole arrivare al superamento definitivo dell’olio di palma e anche i carburanti biojet saranno generati solo con scarti e residui, di tipo alimentare.

Sempre ad ottobre, la multinazionale aveva annunciato “l’avvio nel 2024 della produzione di “Eni Biojet” nella bioraffineria di Gela, dove è già in corso di realizzazione un progetto che consentirà l’immissione sul mercato di ulteriori 150 mila tonnellate-anno di Saf al 100 per cento da materie prime rinnovabili, in grado di soddisfare il potenziale obbligo del mercato italiano per il 2025”. L’attenzione, inoltre, è concentrata sul comparto dell up stream, per il programma “Argo-Cassiopea”, i cui lavori dovrebbero entrare nel vivo nei prossimi mesi. Per la base gas, sono partiti i primi cantieri edili.

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