Gela. “Tutti davanti alla Presidenza del consiglio dei ministri”. “Tutta la città deve muoversi”. Il leader di Un’Altra Gela Lucio Greco, ex candidato a sindaco, non usa mezzi termini nel descrivere l’attuale stato di una vertenza che coinvolge centinaia di operai dell’indotto Eni. “Altro che aizzare i lavoratori dell’indotto! Quì, per la grave crisi che sta colpendo l’intera comunità, bisogna aizzare tutti i gelesi – spiega – al punto in cui siamo arrivati e di fronte ai drammi che stanno vivendo molte famiglie, occorre una forte presa di posizione per affrontare il problema con coraggio e decisione, sapendo che la battaglia è difficile, perché il colosso petrolchimico, pur di raggiungere i suoi obiettivi, ha messo in campo tutta la rete di protezione di cui dispone e che le ha consentito di fare della nostra città ciò che ha voluto”.
“L’Eni non può trattarci in questo modo”. Per Greco le colpe si sono sommate nel passato ed oggi producono effetti sempre peggiori sull’occupazione. Per questo, si rivolge direttamente ai manager della multinazionale. “L’Eni rimane una società a partecipazione statale e non può permettersi il lusso di abbandonare alla deriva i cittadini gelesi – continua – che hanno pagato un caro e pesante prezzo agli interessi dell’azienda. Abbiamo il diritto, come comunità, interamente sottomessa alle logiche utilitaristiche dell’azienda, ad un trattamento civile e rispettoso della nostra dignità. Per raggiungere quest’obiettivo, è necessario che tutta la città, indipendentemente dal colore politico, faccia sentire la propria voce e sensibilizzare la politica che conta,fuorviata e per certi versi ingannata da personaggi ambigui e privi di scrupoli”.