Gela. Prima apertura da parte dei manager dell’azienda Sudelettra, impegnata nell’indotto della fabbrica Eni.
Contro il taglio dei contratti di secondo livello. Il responsabile del personale, presente in prefettura a Caltanissetta insieme ai segretari confederali e a quelli di categoria di Cgil, Cisl e Uil, si è detto maggiormente propenso a trattare rispetto all’ipotesi di non tagliare gli accordi di secondo livello. Una soluzione, quella del taglio, osteggiata dai confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania oltre che che dai segretari dei metalmeccanici Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese. La parti si rincontreranno entro la fine del mese di novembre. Gli operai della Sudelettra, a causa del timore di perdere il secondo livello contrattuale e le rispettive indennità, soprattutto in un periodo di crisi economica come quello attuale, avevano già proclamato quaranta ore di sciopero.
Romano sta con il presidente Ascia. Intanto, il presidente dell’assemblea provinciale del Partito Democratico Carlo Romano dice sì all’iniziativa del presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia che ha appena chiesto al prefetto Maria Teresa Cucinotta di convocare un tavolo di trattativa sul caso Eni e sugli investimenti della multinazionale in città. Un confronto che dovrebbe avvenire alla presenza di tutte le parti del protocollo d’intesa firmato un anno fa al ministero dello Sviluppo economico. “Il partito democratico – dice Romano – condivide la scelta di Alessandra Ascia di scendere in campo a fianco dei lavoratori dell’indotto. Ascia, forte e determinata, mette da parte la politica parolaia e programma fin da subito un calendario di appuntamenti, che spero, possa dare nell’immediato le risposte che questa città attende da tempo. In una città che si appresta a vivere la stagione più buia degli ultimi cinquanta anni la politica deve svolgere bene il suo ruolo in sinergia coi sindacati che non possono essere lasciati soli nella loro quotidiana ricerca volta a trovare giuste soluzioni alla vertenza”. “La città deve far sentire la propria delusione davanti al disimpegno di Eni – conclude Romano – e deve essere pronta a sostenere il diritto al lavoro, alla salute ed alla dignità, scendendo in piazza accanto ai lavoratori ove debba essere necessario”.