Gela. Con la ripresa del contagio Covid, che tra le altre cose ha toccato anche Palazzo di Città, c’è chi guarda con molta preoccupazione, soprattutto al periodo natalizio e di fine anno. Il consigliere comunale Romina Morselli, già in altre fasi della pandemia, in città, aveva chiesto misure rafforzate e una copertura di Asp, più capillare. Con i numeri in rialzo costante, l’esponente di “Un’Altra Gela” ritorna sul punto. “Anzitutto, anche come rappresentanti istituzionali – dice – siamo a conoscenza di numeri del contagio che non sempre corrispondono a quelli diffusi, perché sono anche superiori ai dati resi pubblici da Asp. Inoltre, è necessario che il tracciamento riprenda in maniera efficace, altrimenti è tutto inutile. Dalle segnalazioni che ci arrivano ogni giorno, è evidente che Asp deve intervenire in maniera più efficiente. La questione sta diventando preoccupante nelle scuole. Serve un monitoraggio capillare e senza far trascorrere più giorni, prima di contattare le famiglie. Anche sui tamponi, sarebbe utile incrementare l’attività”. L’amministrazione comunale non ha ancora preso decisioni sugli eventi festivi e di fine anno. In tanti Comuni, sono già arrivate le prime ordinanze che vietano le feste in piazza e gli eventi pubblici. Per Morselli, bisognerà monitorare anche le feste private.
“Con questo innalzamento dei contagi – dice ancora – è utile che tutti prendano più precauzioni. Mi riferisco a feste private, anche di grandi dimensioni, che sono in programma in strutture al chiuso. Sia chiaro, non c’è nessun divieto ma l’esigenza di ripartire deve accompagnarsi a quella della tutela della salute. Quindi, gli organizzatori devono assicurare il massimo rispetto delle norme e delle misure di sicurezza. Con un numero di partecipanti, che sarà sicuramente consistente, è d’obbligo vigilare. In caso contrario, le conseguenze del contagio potrebbero essere piuttosto gravi”. Un monito, che con la situazione attuale in città, dove si sfiorano i quasi quattrocento contagi, diventa ancora più impellente.