Gela. La decisione verrà emessa a gennaio. Questa mattina, è toccato alle difese esporre le rispettive conclusioni nel giudizio di appello, sui fatti dell’omicidio di Crocifisso Sartania. Davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Catania, ne rispondono Orazio Rolletto, Cristoforo Palmieri e Carmelo Curvà. In primo grado, il gup del tribunale di Ragusa condannò Rolletto a dieci anni di detenzione. Furono assolti, invece, Palmieri e Curvà. I pm hanno impugnato le assoluzioni e in appello è stata chiesta la conferma per Rolletto e le condanne a trent’anni di detenzione per Palmieri e a diciotto per Curvà. Le difese, come già spiegato in primo grado, escludono che ci sia stato un coinvolgimento degli imputati, in un omicidio ricostruito dagli investigatori dopo diversi anni e sulla scorta delle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia. Anche nel giudizio di appello, è stato risentito Rosario Trubia, ex vertice di Cosa nostra locale e da tempo collaboratore di giustizia. Oggi, le conclusioni sono state esposte dai legali Cristina Alfieri e Flavio Sinatra. Tra i difensori, c’è anche l’avvocato Antonio Gagliano. In base alle contestazioni, gli imputati avrebbero avuto un ruolo nella spedizione di morte. Il corpo di Sartania, ventisei anni fa, fu poi dato alle fiamme, in un’area rurale ad Acate.
I familiari della vittima sono parti civili, con gli avvocati Giovanni Lomonaco e Carmelo Tuccio, che anche in appello hanno insistito per la condanna degli imputati. Per i difensori, invece, sarebbero emerse tante incongruenze, anzitutto nelle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia. La decisione dei magistrati catanesi è prevista per gennaio.