Ucciso in carcere a Caltagirone, verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Costarelli

 
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Il carcere di Caltagirone

Caltagirone. Il sessantenne accusato di aver ucciso il gelese Paolo Costarelli ha già ammesso tutto. Pare l’abbia strangolato, all’interno della loro cella, nel carcere di Caltagirone. L’arresto è stato convalidato e un’indagine è stata avviata dai pm della procura calatina. La famiglia del cinquantacinquenne Costarelli, che era detenuto per scontare una condanna diventata definitiva, vuole che si faccia chiarezza. Rappresentati dai legali Vittorio Giardino e Giuseppe Cascino, i familiari stanno seguendo i primi passi dell’inchiesta e sono certi che si debba ricostruire ogni dettaglio. Al momento, solo il sessantenne, che ha confessato, risulta indagato. La prossima settimana è prevista l’autopsia sul corpo del gelese, che pare non avesse mai avuto alcun tipo di problema con gli altri detenuti. Nella struttura carceraria di Caltagirone, si era già registrato, di recente, un altro omicidio, risalente ad inizio anno. Anche in questo caso, gli inquirenti sono risaliti al responsabile, a sua volta detenuto nella struttura.

Ci sarebbero stati, però, altri casi di lesioni e suicidi, che fanno pesare il sospetto e per questo motivo i familiari della vittima cercheranno di avere ogni riscontro. L’autopsia potrebbe già dare elementi importanti, nella ricostruzione della dinamica dei fatti. Sarebbe già stata effettuata un’ispezione cadaverica, subito dopo il rinvenimento del corpo di Costarelli, ormai senza vita.

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