Caltagirone. E’ il gelese Paolo Costarelli il detenuto ucciso alcuni giorni fa, nel carcere di Caltagirone. Il suo compagno di cella, al termine di un’indagine avviata dai pm della procura calatina, ha confessato. I magistrati parlano di “asfissia meccanica violenta da strangolamento”. Non sono ancora chiare le ragioni di quanto accaduto. Costarelli era detenuto per scontare un residuo di pena, in relazione ad una condanna definitiva. Pare non avesse mai avuto problemi, nei rapporti all’interno della struttura penitenziaria. La famiglia, appresa la notizia, ha subito chiesto di fare luce sulla morte. Alcuni familiari e legali Vittorio Giardino e Giuseppe Cascino, che li assistono, hanno avuto modo di avere interlocuzioni con gli inquirenti. Vogliono capire le ragioni di una fine, che nessuno si sarebbe aspettato. L’arresto è stato convalidato per un sessantenne, che condivideva la cella con Costarelli.
Nel carcere di Caltagirone, però, fatti simili non sono una rarità. Almeno un altro caso di omicidio è stato scoperto e risale a fine gennaio. Anche per questo fatto è arrivato l’arresto di un detenuto. La famiglia di Costarelli, ora, seguirà le indagini, anche per valutarne gli sviluppi. Al momento, pare che il sessantenne abbia agito da solo ma saranno effettuate altre verifiche e potrebbero essere disposte perizie tecniche.