Gela. L’arresto è stato convalidato, con l’accusa di omicidio stradale plurimo, ma il gip ha revocato i domiciliari inizialmente imposti al quarantaquattrenne marchigiano Alessandro Curzi, che vive in provincia di Venezia, dove lavora. Ieri, si è presentato davanti al magistrato. Lo scorso fine settimana, era alla guida di una Jeep Compass, quando ha finito la sua corsa contro l’Alfa con a bordo i coniugi gelesi Carlo Cavaleri e Concetta Bilardi. Sono morti sul colpo. In base alla ricostruzione degli investigatori, su un tratto della statale Romea, nei pressi di Codevigo, in provincia di Padova, Curzi, accortosi di una coda dovuta ad un altro incidente, avrebbe cercato di superarla, immettendosi sulla corsia opposta, dove intanto stava transitando l’auto dei coniugi gelesi. L’impatto sarebbe stato terribile, con la morte di marito e moglie. Pare che i gelesi stessero dirigendosi a Milano, dove ad attenderli c’era il figlio ventiduenne. Carlo Cavaleri, da qualche tempo, lavorava proprio nel capoluogo lombardo. Per il gip, probabilmente, non c’è il rischio di reiterazione del reato. Il quarantaquattrenne indagato è difeso dall’avvocato Mauro Zenatto. Non verrà effettuata l’autopsia, perché per i pm la dinamica di quanto accaduto è ormai chiara. All’impatto hanno assistito i carabinieri, i vigili del fuoco e i sanitari, che erano già sul posto per un precedente incidente. La Jeep avrebbe colpito in pieno la vettura dei coniugi gelesi. Le forze dell’ordine hanno accertato che i coniugi non avevano le cinture di sicurezza. Probabilmente, i pm chiederanno una perizia sul tratto di strada dello schianto. Vogliono verificare se il precedente incidente fosse stato segnalato secondo i parametri previsti. I coniugi Cavaleri e Bilardi lasciano anche una figlia, diciottenne.
Il quarantaquattrenne indagato è stato sottoposto ai test di rito, ma è risultato negativo. Non aveva assunto droghe e non sono state trovate tracce di alcool. Le indagini sono in corso.