Dati “aggiustati” dopo lo sversamento ad Armatella, l’Arpa regionale parte civile contro tre dipendenti

 
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Gela. Sono accusati di aver presentato dati “aggiustati” dopo lo sversamento d’idrocarburi che due anni fa si verificò in contrada Armatella, lungo la statale 117 bis Gela-Catania. L’Arpa regionale si costituirà parte civile. A processo, davanti al giudice Manuela Matta, sono finiti tre tecnici dell’Arpa di Caltanissetta. Antonio Carbone, Maria Cannas e Patrizia Biondo, a maggio, vennero rinviati a giudizio dal gup del tribunale. Gli idrocarburi arrivarono in superficie a causa di alcune perdite da linee interrate di Enimed. Adesso, l’Arpa regionale ha deciso di costituirsi parte civile contro i tre tecnici. La scelta è stata formalizzata in aula dal legale Giuseppe Laspina, in rappresentanza dell’avvocatura dello Stato. Lo sversamento si verificò in una zona al confine con diversi terreni coltivabili. Dopo le prime segnalazioni, i magistrati della procura individuarono anomalie nei dati forniti dai tre tecnici, incaricati di effettuare analisi per valutare l’eventuale contaminazione del terreno. Nel procedimento, parti civili si sono già costituiti l’associazione Legambiente che, insieme ad altre, denunciò lo sversamento e il Comune, rappresentati dagli avvocati Giovanna Zappulla, Flavio Sinatra e Raffaela Nastasi. I legali di difesa degli indagati, gli avvocati Rudy Maira, Danilo Tipo, Nicola Di Benedetto e Giacomo Vitello hanno contestato le accuse escludendo qualsiasi anomalia nei dati registrati nell’area. Con gli idrocarburi emersi in superficie, iniziarono le operazioni di bonifica condotte da aziende incaricate dal gruppo Enimed. Intanto, il dibattimento a carico dei tre imputati dovrebbe aprirsi all’udienza del prossimo 3 maggio.

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