Gela. I magistrati insistono, “quel giovane deve andare in carcere perchè non mostra volontà di recupero”. La condanna per il rogo dell’automobile. Dopo la condanna definitiva ad un anno di reclusione con l’accusa di aver dato alle fiamme un’automobile, insieme ad alcuni complici, arriva una nuova richiesta a carico di un giovanissimo, minorenne all’epoca dei fatti. Per i magistrati della procura minorile di Caltanissetta l’unica misura idonea da applicare è la detenzione in carcere. Relazioni negative sulla sua condotta sono state redatte anche dagli assistenti sociali. Il giovane, figlio di un boss attualmente detenuto sotto regime di carcere duro, è stato sentito dai giudici del tribunale delle misure di sorveglianza di Caltanissetta. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone, si è opposto alla detenzione in carcere. “Sarebbe una soluzione destinata solo a peggiorarne le condizioni” ha spiegato il legale davanti ai giudici nisseni. La difesa ha sottolineato ancora che, prima della condanna definitiva ad un anno di detenzione, il giovane non aveva precedenti penali alle spalle. I giudici si sono riservati e dovrebbero decidere entro i prossimi giorni.