Gela. I fondi, almeno quelli di competenza della Regione, sono confermati. I dieci milioni di euro dell’area di crisi complessa locale fanno ancora parte delle azioni coperte con gli stanziamenti del Poc 2014-2020. La giunta del presidente Nello Musumeci “apprezza” le indicazioni arrivate dall’assessorato regionale delle attività produttive e dal relativo dipartimento. I dieci milioni di euro, in base all’accordo di programma che venne sottoscritto tre anni fa, sono la parte dei fondi, coperti dalla Regione, per i progetti di rilancio nell’area di crisi locale. Si aggiungono ai circa quindici milioni del governo nazionale, per un totale di venticinque milioni. Ad oggi, nonostante le procedure avviate e il primo bando di Invitalia, solo una minima parte dei fondi è stata destinata ai progetti (un solo investimento ha superato il vaglio). Dal governo nazionale si attende la proroga dell’accordo di programma, scaduto ad ottobre. Pare che l’attività istruttoria sia in corso e gli uffici del Ministero dello sviluppo economico hanno inoltrato una bozza della proroga a quelli della Regione. Martedì, in commissione industria al Senato, la vicenda verrà nuovamente trattata, dopo che negli scorsi mesi venne chiusa una risoluzione, che impegnava il governo Draghi a prorogare l’accordo di programma ed eventualmente ad individuare soluzioni per rimpinguare la dotazione finanziaria (come ha più volte spiegato il senatore grillino Pietro Lorefice). La giunta regionale ha preso atto della proposta dell’assessorato delle attività produttive, retto dal centrista Mimmo Turano, che tra i fondi del programma operativo complementare 2014-2020 prevede appunto anche i dieci milioni della voce “riconversione e riqualificazione produttiva nell’area di crisi industriale complessa di Gela”. I fondi del Poc, assegnati all’assessorato attività produttive, ammontano in totale ad oltre 300 milioni di euro. La ripartizione è stata messa nero su bianco, anche in relazione alle fasi di attuazione del Poc, che coprono un arco di tempo, con scadenza al dicembre del 2025.
I venticinque milioni di euro dell’accordo di programma, in attesa di una proroga che dovrebbe essere quasi scontata, sono stati da sempre ritenuti una dotazione insufficiente in un’area di crisi, che ricomprende più di venti Comuni, ad iniziare da Gela. Al momento, non sembrano esserci grandi sbocchi per un aumento della dotazione finanziaria. L’amministrazione comunale, anche per questa ragione, vorrebbe concentrare più sforzi sul Contratto istituzionale di sviluppo, però anche su questo fronte si attendono risposte, che ad oggi mancano.