Gela.Trivellazioni, bonifiche e veleni politici. Sindaco e vice rispondono al fuoco amico e opposizione. Il sindaco Domenico Messinese ribadisce il suo no alle trivellazioni ma lo fa come attivista dei Cinque stelle. “Non abbiamo alcuna competenza territoriale e politica su Cassiopea – dice – che insiste tra Licata e Butera. Ed anche volendo non potremmo intervenire, poiché le autorizzazioni sono demandate al governo centrale, e non agli enti locali ed alla Regione. C’è piano politico e uno amministrativo. Sul primo siamo convinti che l’alternativa ai combustibili fossili c’è e sulle trivellazioni siamo contrari. Non ci saranno ricadute occupazionali e i danni sarebbero notevoli. Ma come omune abbiamo obblighi legge da rispettare. Non siamo competenti a intervenire e perderemmo solo tempo. Concentriamoci su bonifiche e rilancio dell’economia”.
E di bonifiche ha parlato il vice, Simone Siciliano, rispondendo agli attacchi che gli sono giunti da più parti. “Le mie dimissioni? Se qualcuno ha informazioni, dati, documenti su miei interessi oltre il bene collettivo vada in procura, altrimenti non rispondo alle accuse solo mediatiche”.
Sulle bonifiche l’idea è chiara. “Non abbiamo un atteggiamento supino con Eni. Oggi trovare famiglie senza problemi tumorali è impossibile ed anche io ne so qualcosa… (si commuove e si interrompe per diversi minuti ripensando alla madre). C’è un problema emozionale ed uno razionale: mandare a calci Eni o avere un approccio ingegneristico. Ci sono dati certi: Gela è fortemente inquinata. Poi c’è la correlazione tra malformazioni e polo industriale. Ho chiesto se ci sono sentenze per eventuali richieste risarcimenti. Ancora oggi non è stata dimostrata la causalità. La nostra posizione politica è chiara è finalizzata alla bonifica. Come si ottiene? Il modo migliore è aprire concertazione. Stiamo concordando bonifiche in contra Marabusca e presso l’ex Isaf. Registro tumori. In Sicilia vi sono due registri e non può acquisirli il governo centrale. Anche i dati sono fermi in procura fino al 2008. Non c’è nessuna sentenza passata in giudicato dalla quale emerge un nesso di causalità fra le malformazioni e l’inquinamento. Per noi le bonifiche sono vincolanti”.