Messaggi, minacce di morte e pedinamenti, donna vittima dell’ex marito: chiesto giudizio

 
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Gela. Centinaia di messaggi, telefonate e anche pedinamenti. Un cinquantenne, che negli ultimi anni è stato toccato anche da indagini antimafia, è finito davanti al gup Roberto Riggio. Nei suoi confronti, è contestato il reato di stalking. Avrebbe reso impossibile la quotidianità dell’ex moglie. I due si erano separati, ma il cinquantenne avrebbe continuato a contattare insistentemente l’ex, fino alle minacce, estese anche a chi l’avesse frequentata. In diversi messaggi, acquisiti dagli inquirenti, l’imputato scriveva di armi per colpire non solo l’ex moglie, ma anche persone a lei vicine. Nel tentativo di attirare l’attenzione della donna, sempre più impaurita dalla sua insistenza, avrebbe simulato un tentativo di suicidio, che però non fu mai messo in atto. La procura, anche davanti al giudice dell’udienza preliminare, è tornata a chiedere il processo per l’uomo, che avrebbe costretto la vittima a rinunciare a qualsiasi normale attività quotidiana.

Lei ha scelto di denunciare e di costituirsi parte civile, assistita dall’avvocato Giovanna Cassarà, che ha insistito per il rinvio a giudizio del cinquantenne, considerandolo pienamente responsabile di vere e proprie persecuzioni. La richiesta di rinvio a giudizio è stata formulata, proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

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