Caltanissetta. Dietro alla vertenza dei lavoratori che si occupano dei servizi di ausiliariato e pulizie, per conto di Asp, è montata più di qualche polemica, tra organizzazione sindacali. I vertici provinciali di Filcams e Uiltucs non hanno gradito il “suggerimento” giunto dall’Ugl, che in questa fase ha ritenuto che lo sciopero non fosse la soluzione migliore. Il segretario organizzativo Filippo Crucillà ritiene, comunque, che la vertenza, con l’intervento sostitutivo di Asp, che sanerà anche le retribuzioni non ancora versate ai lavoratori della società esterna, vada nella direzione tracciata proprio dall’Ugl.
“Questa parte sindacale non ha mai criticato la strada dello sciopero che era stata indicata da Filcams e Uiltucs, poiché ogni organizzazione sindacale decide la propria azione e strategia, semmai l’Ugl ha esternato in un documento inviato all’Asp di Caltanissetta e non certamente ad altre sedi sindacali, le ragioni per le quali in un momento di piena pandemia, l’idea di uno sciopero avrebbe esclusivamente penalizzato una parte di lavoratori che si sarebbero assentati a fronte di un’altra parte sicuramente precettati, proprio perché l’ambito è specificatamente di tipo sanitario, nel tempo in cui si paventa una quarta ondata epidemica. Tutto ciò avrebbe creato un disservizio a discapito della cittadinanza bisognosa di cure mediche anti-Covid e la prestazione di ausiliariato risulta essere fondamentale nella prassi sanitaria. Un sindacato responsabile – scrive Crucillà in una nota – deve porsi come difensore dei diritti dei lavoratori e nello stesso tempo deve anche tenere conto delle esigenze costituzionali della cittadinanza amministrata. Nella questione, occorre anche attenersi alle disposizioni che afferiscono al Codice di autoregolamentazione dell’esercizio del diritto di sciopero nel comparto del personale del servizio sanitario nazionale, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e ciò in ossequio a al principio per il quale “gli scioperi dichiarati o in corso di effettuazione si intendono immediatamente sospesi in casi di avvenimenti eccezionali di particolare gravità o di calamità naturali”. Per l’Ugl, la strada da percorrere non è quella delle polemiche. “Alla luce di ciò e di quanto fin qui enucleato, la scrivente con pieno senso di responsabilità, ha voluto stabilire un rapporto diretto con l’Asp nella sua qualità di amministrazione appaltante evitando ogni altra azione e ciò al fine di riportare la vertenza nel giusto e naturale percorso del dialogo e del confronto sindacale con la parte titolare dell’appalto, sicché nei giorni scorsi è stata fatta richiesta ufficiale di incontro all’azienda sanitaria che ha ascoltato le istanze interposte, tant’è che l’Ugl è già stata convocata per il prossimo 29 novembre. L’Ugl non cede alle provocazioni di alcun genere, specie quando le stesse arrivano da altre organizzazioni sindacali, che dovrebbero riconoscere la propria controparte in altri soggetti diversi da una parte sindacale, che così come loro è chiamata a difendere la causa e i diritti dei lavoratori, anzi plaudiamo positivamente al cambio di rotta delle stesse parti sociali che oggi si dicono “perplessi” sulla posizione di questa UGL, quando le stesse hanno sposato l’identica strategia del confronto già dettata dall’Ugl, allorquando erano propensi a dichiarare lo stato di agitazione e poi lo sciopero. Se non ci avessero creduto, sicuramente non sarebbero andati a chiudere la propria partita in un tavolo sinergico con l’Asp. Siamo orgogliosi del suggerimento e dell’essere stati un sindacato efficiente e costruttivo. Per concludere – scrive ancora Crucillà – è necessario specificare che l’Ugl in altri ambiti dell’amministrazione pubblica del territorio nisseno, ha trovato costruttive e collaborative sinergie con le diverse federazioni di Cgil, Cisl e Uil, nelle lotte per la tutela dei diritti dei lavoratori e si resta meravigliati oggi dell’ingiustificato e gratuito atteggiamento di polemica a mezzo stampa avverso alla scrivente da parte dei rappresentanti di Filcams-Cgil e Uiltucs, che vengono invitati a redimersi, poiché non insiste alcun motivo di sfida, le adesioni ed i proselitismi si maturano sul campo delle azioni e del confronto e non negli ambiti squisitamente inappropriati”.