Gela. Gli accertamenti della Dia vennero attivati dopo le prime segnalazioni di presunte operazioni sospette, sui conti di società riferibili a Valerio Longo e a persone a lui molto vicine. Per gli inquirenti, poi coordinati dai pm della Dda di Caltanissetta, ci sarebbero stati passaggi di denaro e acquisizioni di partecipazioni societarie, tra soggetti già monitorati, per i loro presunti legami con la criminalità, fino ad essere coinvolti in precedenti indagini. Sono sei imputati a risponderne e in aula sono stati sentiti due investigatori, che si occuparono di definire non solo i profili investigativi dei coinvolti, ma anche gli aspetti legati ai conti delle società e ai trasferimenti di denaro e partecipazioni azionarie. Le aziende controllate erano quasi esclusivamente riconducibili al settore metalmeccanico e gli inquirenti seguirono le mosse di un cittadino romeno, a sua volta imputato, Roman Vasile. Sarebbe stato lui a ritirare le somme di denaro che venivano trasferite su un conto, insieme ad un altro imputato, Giuseppe Guaia, che aveva la delega ad operare. Venne ricostruito un flusso di circa 76 mila euro. Molto vicino a Longo e alle società a lui riconducibili, è considerato Cristoforo Palmieri, che insieme a Guaia rilevò il 55 per cento della “Msg costruzioni”. Nel corso delle verifiche, si ricostruì anche l’acquisto di auto di lusso, due Maserati. “Le auto vennero vendute dalla società Car Luca”, è stato spiegato in aula. A processo, ci sono anche gli imprenditori Rocco Luca e Salvatore Luca. In base a quanto emerso dalle verifiche, su quelle Maserati vennero poste altrettante ipoteche. Si ipotizza, che potesse esserci l’intenzione di sottrarle al sequestro, che poi gli inquirenti fecero scattare, su tutte le società riconducibili a Valerio Longo. Altre due Maserati, per gli inquirenti destinate esclusivamente ai soci delle aziende monitorate, erano già state acquistate in precedenza, “ma non furono gravate da ipoteca”, ha detto uno degli investigatori della Dia.
Operazioni, quelle per la vendita delle vetture, che per i difensori dei Luca, gli avvocati Antonio Gagliano e Filippo Spina, furono assolutamente regolari e attestate da contratti e scritture private. Anche gli imprenditori hanno già escluso anomalie. Altri testimoni saranno sentiti nel corso delle prossime udienze, così da riferire sugli aspetti dell’indagine. Gli altri imputati sono difesi dagli avvocati Cristina Alfieri, Giovanni Lomonaco e Rocco La Placa.